ACS TINGE DI ROSSO FONTANA DI TREVI E PORTA IL MARTIRIO CRISTIANO ALL'ATTENZIONE DEL MONDO

La Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre – Italia lancia oggi, 8 giugno 2016, attraverso il quotidiano Il Foglio, un appello per invitare le Istituzioni italiane a riconoscere ufficialmente come genocidio, quanto accade in Iraq e Siria ai danni delle minoranze cristiane. Desideriamo che la questione diventi centrale nella discussione in Parlamento e nelle altre sedi rappresentative. Non possiamo indignarci oggi di fronte alle testimonianze della carneficina di Srebrenica, e contemporaneamente comportarci verso Siria ed Iraq con l’indifferenza che allora rese possibili i massacri nei Balcani. Quel che accade oggi nelle aree descritte va riconosciuto come genocidio. Non è una battaglia confessionale: è una difesa della libertà religiosa, e quindi della libertà senza aggettivi. Ignorare quanto accade equivale a esserne complici.

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#DefiniamoloGenocidio

«Genocidio, non vi è altro modo per definire la barbarie subita dai nostri fratelli nella fede – commentano Alfredo Mantovano e Alessandro Monteduro, rispettivamente presidente e direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre Italia – un termine che le Chiese locali nelle persone del Patriarca caldeo, Mar Louis Raphael I Sako, e del Patriarca siro-cattolico Ignace Youssif III Younan, hanno avuto il coraggio di pronunciare sin dal principio. Non è solo una questione terminologica. Che la comunità internazionale parli finalmente di pulizia etnica e di crimini contro l’umanità, per descrivere le violenze dello Stato Islamico, è fondamentale. Si accende una speranza che va alimentata affinché il mondo non lasci sole le Chiese locali, solitarie protagoniste nell’aiuto a chi fugge dalla persecuzione».Parlamento europeo, Congresso degli Stati Uniti d'America, Camera dei Comuni del Parlamento britannico. Queste tre istituzioni hanno già riconosciuto quello compiuto da Isis in Iraq e Siria come genocidio.   I testi presentati: Risoluzione del Parlamento europeo 4 febbraio 2016 Risoluzione del Congresso degli Stati Uniti d'America 15 marzo 2016 Mozione della Camera dei Comuni britannica 20 aprile 2016 ECCO QUANTO ABBIAMO FATTO PER AIUTARE I CRISTIANI A RIMANERE NELLE LORO TERRE Dall'inizio della guerra in Siria nel 2011, Aiuto alla Chiesa che Soffre ha sostenuto interventi di aiuto nel Paese per un totale di 12 milioni e 570mila euro. Tra i numerosi progetti anche il supporto ai rifugiati e alle famiglie colpite dalla guerra, l'acquisto di viveri, medicine e carburante per il riscaldamento, le intenzioni di messe per permettere ai sacerdoti di portare avanti il loro apostolato, il sostegno all'opera delle religiose, la ricostruzione delle chiese nei territori liberati. Dal giugno 2014, data della presa di Mosul da parte dello Stato Islamico, ad oggi ACS ha donato in Iraq oltre 15milioni e 100mila euro. La maggior parte delle offerte sono state utilizzate per offrire agli oltre 125mila cristiani, fuggiti dalle violenze di Isis e rifugiatisi nel Kurdistan iracheno, un alloggio dignitoso, dare alle famiglie di che vivereconsentire ai bambini di tornare a scuola, negli istituti prefabbricati donati dalla Fondazione.ALCUNI ARTICOLI E RIFERIMENTI UTILI