ACS ricorda tutti coloro che sono stati uccisi, rapiti o detenuti per motivi legati alla persecuzione, ma anche quanti prestano fedelmente il loro servizio in luoghi pericolosi, esponendosi alla violenza e non di rado offrendo la vita nell’esercizio del proprio ministero. Eleviamo le nostre preghiere per le vittime e facciamo tesoro della loro testimonianza, a volte eroica.
Aumento dei rapimenti di sacerdoti e religiosi nel 2024
Nel 2024, rispetto all’anno precedente, è cresciuto il numero dei rapimenti di sacerdoti e religiosi cattolici, salendo da 33 a 38. Il triste primato è detenuto da Haiti, dove il deterioramento generale della sicurezza nazionale ha portato al rapimento di 18 sacerdoti e religiosi. La Nigeria continua a essere uno dei Paesi più pericolosi, ma la situazione è notevolmente migliorata, con 12 rapimenti segnalati nel 2024, in diminuzione rispetto a quelli del 2023. Fortunatamente, tutti i sequestrati sono stati rilasciati.
Altri quattro sacerdoti sono stati rapiti negli anni precedenti ma non sono stati né rilasciati né dichiarati deceduti. Si tratta di:
- Padre John Bako Shekwolo (Nigeria, 2019)
- Padre Joseph Igweagu (Nigeria, 2022)
- Padre Christopher Ogide (Nigeria, 2022)
- Padre Joël Yougbaré (Burkina Faso, 2019)
L’inclusione di questi sacerdoti fa salire il numero totale dei rapiti a 42.
Sacerdoti, religiosi, cristiani uccisi: i tragici numeri del 2024

Arresti e detenzioni: la carenza della libertà religiosa nel mondo
Nel 2024 sono stati arrestati meno ecclesiastici e religiosi cattolici rispetto al 2023, ma i numeri restano molto preoccupanti e indicano carenza di libertà religiosa e di certezza del diritto in ampie aree del mondo.
Secondo le informazioni raccolte da ACS, almeno 71 tra religiose e religiosi sono stati arrestati a causa della loro fede o semplicemente per aver svolto la loro missione. Questa cifra include anche coloro che sono stati arrestati prima del 2024, ma ancora in stato di detenzione nel corso dell’anno esaminato. Nel momento in cui scriviamo, dieci di loro restano privi della libertà.
Il Nicaragua: il Paese con il maggior numero di arresti
Il Nicaragua, in America Centrale, è ancora una volta in cima alla lista dei Paesi in cui vengono arrestati sacerdoti e religiosi cattolici: dal gennaio 2024 sono stati in totale 25. Se si considerano i 19 sacerdoti e religiosi arrestati negli anni precedenti e rimasti in stato di detenzione nel corso del 2024, il numero sale a 44, in leggero calo rispetto ai 47 del 2023.
L’elenco non comprende i numerosi laici privati della libertà personale, molti dei quali sono ancora in carcere, come:
- Lesbia Gutiérrez, amministratrice della Caritas nella diocesi di Matagalpa,
- Carmen María Sáenz, consulente legale della stessa diocesi.
Secondo fonti locali, alle loro famiglie è stato persino negato il diritto di visitare i propri cari. Gli straordinari livelli di persecuzione contro i credenti in Nicaragua e la difficoltà di accedere a informazioni attendibili rendono arduo stabilire il numero esatto di persone arrestate.

Persecuzione dei cristiani in Cina, Bielorussia e India: arresti preoccupanti
A seguire, la nazione con il maggior numero di religiosi arrestati o scomparsi è la Cina. Nove sono i casi pubblici, quattro dei quali relativi ad arresti effettuati nel 2024. Uno dei detenuti è stato poi rilasciato nel corso dell’anno. Gli altri cinque sono stati privati della libertà e sono in stato di detenzione, agli arresti domiciliari o sotto stretta sorveglianza, per motivi religiosi da prima dell’inizio del 2024, in un caso addirittura dal 1997. Data la realtà politica cinese, molti altri chierici sono probabilmente soggetti a limitazioni della libertà.
In Bielorussia i sacerdoti in stato di detenzione nel 2024 sono stati sette. Di questi, tre sono stati arrestati nel 2023 e sono rimasti in carcere anche l’anno successivo; uno di loro è stato recentemente condannato a 11 anni per tradimento. I restanti quattro sono stati arrestati nel 2024, tre dei quali rilasciati.
Altri casi di arresti religiosamente motivati riguardano due sacerdoti e una religiosa in India, in un contesto di crescente pressione sui cattolici e sulle altre minoranze religiose; diverse altre figure religiose sono state minacciate di arresto, ma sono riuscite a evitare la detenzione grazie a una cauzione anticipata, nonostante siano ancora oggetto di indagini.
Anche i due sacerdoti greco-cattolici ucraini, presi in custodia dalle forze russe nel 2022 e rilasciati solo nel giugno 2024, fanno parte della lista.
Padre Elvis Cabarca, in Venezuela, è stato arrestato mentre guidava un gruppo di preghiera durante una fase di proteste antigovernative. In Ciad, Padre Simon-Pierre Madou Baïhana, critico delle violazioni dei diritti umani e delle ingiustizie, è stato arrestato dalla polizia. Entrambi sono stati successivamente rilasciati.
In alcuni casi, le motivazioni dell’arresto sono ancora sconosciute o non è chiaro se siano effettivamente conseguenza di persecuzione o discriminazione religiosa.

Perché parlare delle persecuzioni cristiane oggi?
Questa descrizione, non esaustiva, delle violenze e delle detenzioni di cui hanno sofferto sacerdoti, religiosi e religiose nel 2024 rappresenta la cartina di tornasole di un problema più ampio e profondo. Dietro ogni ecclesiastico preso di mira c’è una intera comunità oppressa e impaurita, che vorrebbe solo vivere pacificamente e liberamente la propria fede e la propria vita.
Tutto questo, in molte nazioni del mondo, non è possibile. Condividere queste informazioni con parenti e amici, anche sui propri profili social, costituisce un aiuto piccolo ma prezioso per contrastare l’oblio che ordinariamente accompagna questi tristi eventi. Non dobbiamo mai dimenticare infatti che, specie se i responsabili sono regimi autoritari, gettare luce sui loro atti opachi e oppressivi rappresenta un grande aiuto per quanti soffrono apparentemente senza speranza.
Come puoi aiutare i cristiani perseguitati?
Nel 2024, ACS grazie alle vostre donazioni ha aiutato i cristiani perseguitati nel mondo e si impegna a sostenerli anche in questo 2025. Aiuta anche tu, nelle persecuzioni oggi, pregando per i fratelli cristiani in situazioni di difficoltà e donando per i progetti di ACS nelle zone maggiormente colpite da violenza e oppressione.