Una serie di attacchi alle comunità cristiane nel mese di dicembre 2024, anche nel giorno di Natale, ha provocato decine di morti. Secondo fonti ecclesiastiche locali in contatto con Aiuto alla Chiesa che Soffre, nel cuore della Middle Belt i cristiani sono presi di mira e gli sfollati sono migliaia.
Un Natale segnato dalla tragedia
Decine di cristiani in Nigeria sono stati uccisi in attacchi mirati nel periodo natalizio, soprattutto nello Stato di Benue. La notizia di questi eventi è giunta solo di recente ad ACS, mentre i partner ecclesiali locali evidenziavano la mancanza di copertura dei media internazionali.
Il più letale di questi attacchi è avvenuto proprio il giorno di Natale ad Anwase e ha causato almeno 47 vittime, tra bambini e adulti. Gli aggressori hanno distrutto otto chiese cattoliche, scuole, cliniche e abitazioni, costringendo il parroco e il suo assistente a nascondersi per oltre un giorno nella boscaglia.
«Hanno bruciato le otto chiese cattoliche della parrocchia di Santa Maria, compresa la casa parrocchiale, le cliniche, le scuole e altre case»
Padre Isaiah Ter, direttore esecutivo della Caritas della diocesi di Gboko
Questo massacro è solo l’ultimo episodio di un anno segnato da un’escalation di violenze che ha fatto quasi 150 vittime e lasciato migliaia di persone senza casa. Secondo l’ultimo Rapporto sulla Libertà Religiosa di ACS, infatti, la Nigeria è al numero 6 (su 163 Paesi) nell’Indice Globale del Terrorismo (GTI).
Un grido d’aiuto disperato
Nella Middle Belt, regione già fragile per le tensioni etniche e religiose, la violenza brutale dei mandriani islamisti contro le comunità cristiane è inarrestabile e gli sfollati interni sono circa 14.600.
Le radici di queste violenze affondano in una storia di conflitti territoriali e rivalità economiche, intrecciata con la discriminazione legata all’introduzione della shari’a in alcune regioni del nord. La competizione per risorse naturali come terra e acqua, unita a narrazioni che identificano il Cristianesimo come una “fede straniera”, ha intensificato le divisioni, creando un terreno fertile per attacchi mirati alle comunità cristiane e ai loro luoghi di culto.
La diocesi di Gboko ha subìto molti attacchi negli ultimi dieci anni, subendo la distruzione di oltre 20 comunità e 32 chiese.


La Chiesa cattolica, attraverso Aiuto alla Chiesa che Soffre, continua a fornire aiuti di emergenza e a implorare il governo nigeriano di intervenire. La sicurezza resta tuttavia un miraggio, mentre la sofferenza dei cristiani perseguitati si intensifica giorno dopo giorno.
Come puoi sostenere i cristiani perseguitati in Nigeria
Di fronte a questa drammatica situazione, è possibile aiutare i cristiani perseguitati in Nigeria. ACS ha avviato il progetto “Ristrutturiamo la cappella dei Domenicani in Nigeria“, un’iniziativa concreta per restituire alle comunità colpite un luogo sicuro per la preghiera e la speranza.
Ogni offerta può aiutare a ricostruire non solo un edificio, ma anche la fiducia e la dignità di chi ha perso tutto.