Papa Francesco il 3 settembre 2022 ha affermato: «Pensando alla Siria, vengono in mente le parole del Libro delle Lamentazioni: “Poiché è grande come il mare la tua rovina, chi potrà guarirti?” (2,13). Sono espressioni che si riferiscono alle sofferenze di Gerusalemme e che possono far pensare anche a quelle vissute dalla popolazione siriana in questi dodici anni di sanguinoso conflitto. Considerando il numero imprecisato di morti e feriti, le distruzioni di interi quartieri e villaggi, e delle principali infrastrutture, tra cui anche quelle ospedaliere, viene spontaneo chiedersi: “Chi potrà ora guarirti, Siria?”. Quella siriana, a detta degli osservatori internazionali, rimane una delle più gravi crisi nel mondo, con distruzioni, crescenti bisogni umanitari, collasso socio-economico, povertà e fame a livelli gravissimi. [...] Di fronte a questa immensa sofferenza, la Chiesa è chiamata ad essere un “ospedale da campo”, per curare le ferite sia spirituali sia fisiche».
E ancora una volta, in questo “ospedale da campo”, sono chiamati a operare anche i benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre, come altrettanti “specialisti della carità”.