Dopo l’esplosione del 4 agosto abbiamo visitato
le comunità cristiane di Beirut
Volevamo portare conforto e per questo a nome dei Benefattori una delegazione di ACS è andata nella capitale del Libano dilaniata dall’esplosione del 4 agosto. Abbiamo visto le macerie dei quartieri cristiani, i più devastati perché vicini al porto, e abbiamo incontrato famiglie, vescovi, sacerdoti e suore che ci hanno raccontato la tragedia vissuta e i bisogni più urgenti che essa ha creato.
Vogliamo evitare che per mancanza di mezzi di sussistenza le famiglie cristiane lascino la città e il Paese, l’ultimo del Medio Oriente dove se ne registra una cospicua presenza. Nelle comunità cristiane del Libano hanno trovato rifugio e protezione anche migliaia di cristiani siriani e iracheni fuggiti in questi anni dai loro Paesi per la violenza degli islamisti.
Vogliamo che i cristiani restino per continuare a dare il loro contributo alla società libanese nella quale hanno un ruolo importante, in particolare nell’ambito dell’istruzione. Le scuole cristiane infatti assicurano un insegnamento molto apprezzato e rappresentano un luogo di dialogo concreto perché frequentate da migliaia di alunni anche di altre confessioni religiose.
Sosteniamo due iniziative speciali per aiutare
i cristiani a restare a Beirut
UN AIUTO CONCRETO PER 5.880 FAMIGLIE
La prima emergenza è quella alimentare e per affrontarla continueremo a fornire 5.880 pacchi viveri alle famiglie cristiane che vivevano nei quartieri vicini al porto e che si trovano nelle condizioni di maggiore difficoltà. L’iniziativa è frutto di un’indicazione del Vescovo Samir Mazloum, presidente di “Al Karma”, un comitato costituito dal Patriarcato maronita per coordinare gli aiuti a favore dei Cristiani di tutti i riti.
RIPARIAMO LE CHIESE DANNEGGIATE
Le chiese che hanno subito gravi danni sono numerose e l’obiettivo è renderle agibili prima dell’arrivo dell’inverno. Alla maggior parte di esse devono essere rifatti i tetti, le porte e le finestre e in molti casi c’è bisogno anche di sostituire i banchi danneggiati dalla caduta di materiali. L’obiettivo è far sì che le comunità cristiane di Beirut possano al più presto ritrovarsi unite nelle Celebrazioni.