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La storia di Miriam (nome di fantasia per motivi di sicurezza) racconta cosa significa per i cristiani vivere in terre dove non è garantita la libertà religiosa. Una mattina, la sua famiglia è stata aggredita e accusata ingiustamente di blasfemia: la casa distrutta, il nonno ucciso, la nonna morta di dolore. Oggi Miriam testimonia il dramma dei cristiani in Pakistan, dove la fede può diventare motivo di persecuzione.

La testimonianza di Miriam

«Vi bruceremo, uscite di casa»

Erano le sei del mattino quando tutto è iniziato. Io e la mia famiglia eravamo a casa, quando siamo stati svegliati da una folla radunata davanti alla nostra abitazione. Urlavano: «Vi bruceremo, uscite di casa». Eravamo terrorizzati. Le grida si facevano sempre più forti. Accusavano mio nonno di blasfemia.

Mio nonno, come tutti noi, ha cercato di spiegare che non sapevamo di cosa stessero parlando. Non ci hanno voluto ascoltare e hanno cominciato a sfondare porte, muri e finestre.

Hanno incendiato la fabbrica di scarpe accanto a casa nostra, di proprietà di mio nonno.

Poi hanno fatto irruzione nella mia stanza. Ero fidanzata e prossima al matrimonio: i miei genitori vi avevano collocato mobili, abiti e altri oggetti destinati alla mia dote. La maggior parte è stata rubata, il resto distrutto.

Siamo fuggiti per salvarci la vita. Ci siamo nascosti nel bagno per sei o sette ore, fino a quando la polizia ci ha ordinato di uscire. A quel punto, tutto era devastato: ogni cosa rotta, niente acqua, niente elettricità.

Eravamo disperati, cercavamo mio nonno. Ci siamo imbattuti in un uomo riverso a terra, coperto di sangue. Aveva i denti rotti, il naso fratturato e le ossa spezzate. Ci hanno detto che era mio nonno, ma non riuscivamo a crederci. Era talmente ferito che non rispondeva neppure quando lo chiamavamo. Poco dopo, è morto per le ferite riportate.

Nel giro di pochi giorni è morta anche mia nonna, consumata dal dolore.

La mancanza della libertà di religione e la persecuzione dei cristiani in Pakistan

Io, mio nonno e tutta la mia famiglia siamo stati presi di mira a causa della nostra fede. Noi cristiani in Pakistan siamo una minoranza che non fa del male a nessuno, eppure subiamo violenza. Per i cristiani, il Pakistan non è più un luogo sicuro.

La mancanza di libertà religiosa è una piaga che ferisce profondamente famiglie e società intere. La libertà di religione è parte integrante dell’identità di una persona, di una famiglia, di una comunità.

Se la libertà di religione viene calpestata, si nega un diritto umano fondamentale. Nel nostro Paese, come in molti altri, la Costituzione riconosce formalmente la libertà di religione, ma nella pratica le comunità di fede minoritarie non ne godono.

Subiamo discriminazioni, intolleranza e violenza, come dimostra la vicenda di mio nonno e della nostra famiglia. Noi cristiani in Pakistan rispettiamo gli altri e la loro religione, ma spesso non riceviamo lo stesso trattamento.

Il valore universale della libertà di religione

Per questo io e la mia famiglia siamo molto grati ad Aiuto alla Chiesa che Soffre per aver realizzato il Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo.

Questo Rapporto non solo mette in evidenza la situazione a livello globale, ma mostra anche come governi e gruppi ne limitino o ne neghino l’esercizio. La libertà di religione è un diritto umano dimenticato.

Rapporto sulla libertà religiosa

Difendere la libertà di religione per costruire un futuro di pace

Se vogliamo pace e giustizia, dobbiamo garantire la libertà religiosa: i colpevoli devono essere puniti, la legge rispettata, e le persone devono poter esprimere la propria fede, in pubblico e in privato, secondo coscienza e nel rispetto dello Stato di diritto.

Il giorno in cui abbiamo perso mio nonno resterà impresso per sempre nel mio cuore. Possiamo recuperare i nostri beni, possiamo ricostruire la nostra casa, ma non potremo mai riportare in vita mio nonno e mia nonna.

Onorando la loro memoria e cercando giustizia per la loro morte, preghiamo affinché questo Rapporto aiuti a comprendere il prezzo terribile che tanti pagano per l’assenza di libertà religiosa: una libertà di culto che, come la nostra testimonianza dimostra, può segnare la differenza tra la vita e la morte.

Sostieni i cristiani perseguitati in Pakistan

In Pakistan oggi la libertà di religione è ancora gravemente minacciata: chi professa la fede cristiana vive ogni giorno tra paura, discriminazioni e violenze. Ma la speranza non si è spenta. 

Con il tuo aiuto, Aiuto alla Chiesa che Soffre può continuare a garantire istruzione, assistenza e dignità a tanti bambini e famiglie cristiane costrette a vivere ai margini, e a sostenere religiose e religiosi che portano luce dove domina l’estremismo.

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