La situazione ad Haiti oggi è molto grave e segnata da una violenza che non sembra avere freni. Secondo dati delle Nazioni Unite, nei primi due mesi del 2025 circa 2,7 milioni di persone, su una popolazione di 11,5 milioni (di cui circa 1 milione di bambini), vivono nelle aree in cui la violenza ostacola gli sforzi umanitari. Sono state sfollate più di 78.500 persone, tra cui oltre 40.000 bambini, più del doppio del numero di sfollati dei primi tre mesi del 2024.

Due suore assassinate
Due suore della Congregazione delle Piccole Sorelle di Santa Teresa di Gesù Bambino sono state brutalmente assassinate lo scorso 31 marzo da bande armate a Mirebalais, circa 50 chilometri a nord-est della capitale Port-au-Prince.
Suor Evanette Onezaire e Suor Jeanne Voltaire si trovavano in città per una missione quando sono state costrette a rifugiarsi in un nascondiglio insieme ad altri civili. Gli aggressori li hanno scoperti e hanno ucciso i membri dell’intero gruppo.
La città è controllata dai banditi
Il fatto che bande armate abbiano iniziato a operare a Mirebalais, a poche decine di chilometri dalla capitale, già quasi completamente dominata dai criminali, dimostra come la situazione ad Haiti sia peggiorata notevolmente.
«La città è controllata dai banditi», ha dichiarato l’Arcivescovo di Port-au-Prince, Mons. Max Leroy Mésidor. «Ventinove parrocchie dell’Arcidiocesi di Port-au-Prince sono chiuse, mentre circa 40 sono operative a livelli minimi perché i quartieri sono controllati dalle bande. I sacerdoti sono stati costretti a fuggire, trovando rifugio presso le loro famiglie o presso altri ecclesiastici», ha aggiunto il prelato.
«Haiti sta bruciando e ha bisogno di aiuto urgente. Chi verrà in nostro soccorso?»
La lettera di Mons. Leroy Mesidor
In una lettera indirizzata ai religiosi e alle religiose dell’Arcidiocesi, datata 30 marzo 2025, l’Arcivescovo ha descritto la gravità della situazione: «Stiamo attraversando uno dei periodi peggiori della nostra storia come popolo. […] devo riferire alcuni degli eventi che hanno avuto luogo nelle ultime settimane: comunità religiose sono state sfollate, molte scuole sono state chiuse, suore anziane e malate sono state evacuate nel cuore della notte e intere congregazioni hanno dovuto lasciare le loro case di cura, senza un posto dove ricoverare le suore malate. […] I nostri fratelli cristiani e sorelle consacrate stanno partecipando attivamente alla sofferenza della nostra gente», ha concluso il prelato, descrivendo la situazione ad Haiti.
Il sostegno dei benefattori
Il direttore dei progetti di ACS Internazionale, Marco Mencaglia, ha affermato che «Aiuto alla Chiesa che Soffre conferma il suo sostegno e la sua solidarietà alla Chiesa haitiana». In un contesto totalmente fuori controllo, in cui la violenza fa parte integrante della vita quotidiana, la generosità dei benefattori rappresenta un aiuto prezioso e insostituibile.
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