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Leggi il comunicato stampa

Apprendiamo solo oggi, da un articolo a firma di Stefano Iannaccone pubblicato dal quotidiano “Domani”, che il Parlamento avrebbe deliberato di assegnare un contributo pubblico ad Aiuto alla Chiesa che Soffre ONLUS (ACS Italia), Segretariato italiano dell’omonima Fondazione di diritto pontificio.

Pur apprezzando il Parlamento italiano, e in particolare i parlamentari proponenti, per la decisione spontaneamente assunta, manifestazione di sensibilità verso il dramma spesso dimenticato dei cristiani perseguitati nel mondo, si precisa che ACS Italia non percepisce, e non può percepire, contributi dagli Organi dello Stato.

Prova ne sia che nel 2019, a seguito di una proposta avanzata proprio da ACS Italia nel corso di un’audizione parlamentare, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha istituito il bando “Interventi di sostegno diretti alle popolazioni appartenenti a minoranze cristiane oggetto di persecuzioni nelle aree di crisi”, ma la medesima ACS Italia non ha percepito alcun contributo, perché non fa parte del sistema della Cooperazione.

ACS Italia raccoglie fondi da benefattori privati e partecipa al riparto del 5 per mille secondo le scelte effettuate dai contribuenti in base alla legge. È pertanto opportuno destinare le risorse ipotizzate ad altre opere umanitarie altrettanto meritevoli.

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