La statua della Madonna profanata dall’ISIS

La statua della Beata Vergine, alta circa 90 cm, proviene da Batnaya, una cittadina della Piana di Ninive, in Iraq. Fu violata dai terroristi islamici dell’ISIS nell’agosto 2014. In quel periodo nella Piana furono profanate e semidistrutte oltre 300 chiese, molti cimiteri e monasteri. Alcune statue sacre sono state recuperate, ma in molti casi le comunità cristiane hanno scelto di non rimuovere i segni delle profanazioni, a perenne memoria della persecuzione sofferta.

 

 

Aiuto alla Chiesa che Soffre ha portato in Italia una statua della Beata Vergine Maria oltraggiata e profanata dall’ISIS in Iraq. La scultura mariana, proveniente dalla Piana di Ninive e precisamente da Batnaya, viene offerta alla devozione dei fedeli delle parrocchie italiane che ne faranno richiesta tramite il parroco. Si tratta di un itinerario spirituale – partito con la preziosa collaborazione di don Giuseppe Corbari domenica 13 giugno a Giussano – che si svilupperà nelle comunità italiane nei mesi a venire. Nelle settimane di giugno e luglio la statua è stata accolta in diverse parrocchie dell’arcidiocesi di Milano e della diocesi di Novara, mentre ad agosto sarà venerata dai fedeli delle diocesi di Cesena-Sarsina e Imola (dettagli e aggiornamenti saranno forniti sul sito di ACS e tramite i nostri canali Facebook e Twitter).

Con l'iniziativa vogliamo consolidare il legame fra le comunità cattoliche italiana e irachena, facendo memoria di questa orribile pagina storica per non dimenticare e per diffondere un messaggio di perdono e riconciliazione.

La fede oltre le profanazioni 

Statue mariane orrendamente mutilate, icone di Cristo distrutte, immagini sacre usate per il tiro al bersaglio, tombe
profanate, chiese, santuari, monasteri, case e negozi messi a ferro e fuoco, oltre ovviamente ai fratelli uccisi o feriti: è questa la scia di morte e odio lasciata dai jihadisti nella Piana di Ninive, in Iraq. La pacifica comunità cristiana locale fu brutalmente scacciata. Durante la Messa celebrata lo scorso 7 marzo da Papa Francesco nello stadio iracheno di Erbil è stata esposta alla devozione dei fedeli un’analoga statua della Madonna le cui mani erano state mozzate dai terroristi. ACS, con il medesimo spirito, vuole che si faccia memoria delle sofferenze di un’intera comunità cristiana, simboleggiate dalla profanazione della statua di Batnaya, per consolidare la fede comune
e per l’auspicata conversione dei persecutori. 

Dopo la devastazione terroristica, la carità organizzata

Al terrore jihadista in questi anni si è contrapposta una risposta organizzata e duratura, coordinata dal Nineveh Reconstruction Committee e frutto dell’impegno delle Chiese locali e delle comunità cristiane internazionali. I benefattori di ACS hanno contribuito in modo rilevante all’opera di ricostruzione. Secondo gli ultimi dati disponibili, 9.176 famiglie sono tornate a casa, cioè oltre il 45% di quelle sfollate. Quasi il 57% delle abitazioni è stato ricostruito o ristrutturato. 

 

Le richieste della presenza della statua della Madonna di Batnaya in parrocchia possono essere inviate, tramite il parroco,

  • per l’Italia settentrionale a Maurizio Giammusso (email mg@acs-italia.org - tel. 02 7602 8469)
  • per l’Italia centro-meridionale a Loredana Garofalo (email acs.siracusa@acs-italia.org - tel. 0931 412277)

ACS si riserva di valutare la possibilità di accogliere la richiesta.