Dalla città di Mitú, nel cuore dell’Amazzonia colombiana, arriva una testimonianza forte e commovente che ci ricorda quanto le offerte per la celebrazione delle Messe, siano un gesto prezioso per i sacerdoti in molte parti del mondo. La voce che parla è quella di Medardo de Jesús Henao Del Rio, MXJ, il Vicario Apostolico di Mitú, che dal 2013 opera in una delle zone più fragili del Sud America.
In un contesto segnato da violenza armata e traffici illeciti, la Chiesa cattolica continua a essere un presidio di speranza e giustizia. Nonostante i pericoli, tanti sacerdoti celebrano la Messa per sostenere spiritualmente comunità provate e spesso dimenticate. In queste realtà, la santa Messa sostiene la fortezza di quanti non vogliono cedere alle difficoltà.
La lettera del Vicario Apostolico di Mitù a ogni cattolico
“Le scrivo da Mitú, dal cuore dell’Amazzonia colombiana, dove dal 2013 svolgo il mio servizio come Vicario Apostolico. Qui, in una terra bellissima ma fragile, la Chiesa continua il suo cammino, tra speranze e dolori.”
Chiesa cristiana e violenza: un sacrificio quotidiano
“La violenza criminale rappresenta una realtà quotidiana. Lo scorso anno abbiamo perso un caro fratello, don Ramón Arturo Montejo Peinado, parroco di San José a Buenavista, ucciso a scopo di rapina a soli 45 anni. E non si tratta di un caso isolato.
La violenza armata, legata storicamente sia a guerriglie marxiste sia ai cartelli della droga, miete vittime fra la popolazione e i religiosi. Questi ultimi sono spesso bersagli diretti per il loro impegno nella riconciliazione sociale, nella promozione della giustizia e nel sostegno ai poveri. La Chiesa cattolica, a causa del suo ruolo pubblico e morale, subisce intimidazioni, aggressioni, omicidi.”
Celebrare messa in territori ostili
“Eppure, in mezzo a tanta oscurità, tanti sacerdoti continuano con fede incrollabile a servire il Vangelo e le loro comunità.”
Cristiani perseguitati nel mondo: un grido che si leva da più continenti
“Questa è solo una delle tante storie di sacerdoti che, insieme alle loro comunità, vivono sotto la minaccia della violenza, a causa della criminalità o degli estremismi religiosi. In numerosi Paesi subiscono un’ostilità che può diventare persecuzione, come accade in alcune regioni del Medio Oriente, in Pakistan, in Nicaragua, in Venezuela, solo per citarne alcuni. In Nigeria, negli ultimi anni, si è diffusa la piaga dei sequestri dei ministri di Dio a scopo di estorsione, e non tutti fanno ritorno sani e salvi nelle loro comunità.”
Celebrare messe: un dono di fede e solidarietà
“Per questo, con il cuore rivolto alla Commemorazione dei Fedeli Defunti, mi rivolgo a Lei attraverso Aiuto alla Chiesa che Soffre. Le offerte per la celebrazione di Messe secondo le intenzioni dei benefattori rappresentano un gesto concreto di solidarietà: aiutano i sacerdoti poveri e perseguitati a portare avanti la loro missione e uniscono le nostre preghiere all’Eucaristia celebrata nei luoghi più provati del mondo.
Grazie di cuore per ciò che potrà fare. Il Signore Le renda centuplicato il bene che vorrà donare.”
Un gesto di fede: celebrare messe e sostenere chi è in prima linea
La possibilità di celebrare messe nei territori colpiti dalla violenza non è mai scontata. È un gesto che richiede coraggio, fede e anche il nostro aiuto concreto.
Con una donazione per la celebrazione della messa, puoi sostenere i sacerdoti che ogni giorno si prendono cura delle comunità più fragili.