Sacerdote ucciso in Sudan durante un attacco delle Forze di Supporto Rapido

Padre Luka Jomo è morto venerdì 13 giugno a El Fasher, capitale del Darfur settentrionale, durante un attacco delle Forze di Supporto Rapido, una milizia paramilitare attiva nel conflitto in corso in Sudan. Era parroco della città ed è il primo sacerdote ucciso dall’inizio dell’attuale guerra civile.
Padre Abdallah Hussein, vicario generale della diocesi di El Obeid, ha dichiarato ad Aiuto alla Chiesa che Soffre che «la causa della morte è stata un proiettile vagante che ha tolto la vita a lui e ad altri due giovani».
La città di El Fasher è da quasi due anni sotto assedio da parte della milizia, che ha impedito l’accesso agli aiuti umanitari nonostante le richieste delle Nazioni Unite.
Città sotto assedio ma Chiesa ancora attiva a El Obeid
Già nel gennaio scorso, mons. Yunan Tombe, vescovo di El-Obeid, aveva comunicato ad ACS la chiusura delle scuole musulmane dopo un colpo di mortaio che ha ucciso 35 ragazze. Nonostante la situazione drammatica, «la Chiesa cattolica locale continua a gestire sei asili, sei scuole elementari e una scuola secondaria a El-Obeid, le uniche istituzioni scolastiche ancora aperte».
La città, che nel 2008 contava circa 358.000 abitanti, è sotto il controllo delle forze armate sudanesi ed è completamente assediata dalle milizie paramilitari dal 15 aprile 2023. Circa 300 famiglie cristiane sono ancora presenti, in gran parte composte da anziani, donne e bambini, oltre a sfollati provenienti da Khartoum.
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