Anno: 2025
Regione: Ucraina
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«Senza la Messa quotidiana, il rosario quotidiano e la preghiera personale, non riesco a immaginare come potrei resistere qui!»
— p. Witalij Novak, cappellano militare, Ucraina
Sacerdoti in trincea
In un avamposto dell’est dell’Ucraina, sotto la minaccia costante dei droni e delle bombe, p. Witalij benedice uno ad uno i soldati della sua brigata. Alcuni lo salutano con le lacrime agli occhi, altri restano in silenzio. Tutti si aggrappano a quel momento come fosse l’ultimo.
È l’unico sacerdote per tremila uomini. Celebra la Messa tra le esplosioni, distribuisce medaglie miracolose, confessa chi ha paura di non tornare. Porta Cristo dove nessun altro oserebbe.

Una Chiesa che non abbandona
Ma ciò che accade in trincea è solo il riflesso di un dolore più profondo. La guerra dura da oltre tre anni. Migliaia di famiglie hanno perso tutto: casa, lavoro, affetti. I prezzi di cibo, elettricità e carburante sono saliti alle stelle. Gli aiuti umanitari diminuiscono. E i sacerdoti? Restano. Ogni giorno, accanto al popolo ucraino.
Nella diocesi di Kyiv-Zhytomyr, tra le più colpite, 175 sacerdoti servono in 149 parrocchie. Sono carmelitani, cappuccini, dehoniani, pallottini. Nessuno di loro riceve sostegno dallo Stato. Molti faticano persino a mantenere aperte le chiese. Eppure non abbandonano il loro popolo: accolgono sfollati, distribuiscono viveri nei villaggi isolati, offrono una parola di speranza dove tutto sembra perduto.
Oggi puoi fare la differenza
Con una donazione, sostieni questi sacerdoti coraggiosi. Puoi farlo anche attraverso un’offerta per la celebrazione di Sante Messe, che saranno celebrate secondo le tue intenzioni.
La voce del Papa: un segno della Provvidenza
Solo pochi giorni dopo la sua elezione, il Santo Padre Leone XIV ha ricevuto Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč. E il giorno successivo, rivolgendosi al Corpo diplomatico presso la Santa Sede, ha auspicato:
«Un mondo in cui ognuno possa realizzare la propria umanità nella verità, nella giustizia e nella pace. Mi auguro che ciò possa avvenire in tutti i contesti, a partire da quelli più provati come l’Ucraina e la Terra Santa.»
Fin dall’inizio del suo pontificato, il Santo Padre ha dunque manifestato una accorata vicinanza alla popolazione ucraina, incoraggiando tutti noi a non voltare lo sguardo.