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Anno: 2025
Regione: Ucraina

Dal 24 febbraio 2022, la vita in Ucraina è stata stravolta. Oltre tre anni di guerra hanno lasciato macerie materiali e ferite nell’anima di un intero popolo. Ma non tutto si è fermato. I sacerdoti cattolici della diocesi di Kyiv-Žytomyr sono rimasti. Ogni giorno scelgono di stare accanto alle loro comunità, celebrando la Messa sotto le bombe, distribuendo aiuti, ascoltando, consolando, amministrando i sacramenti.

175 Sacerdoti, 149 Parrocchie, nessun aiuto statale

Questi sacerdoti non ricevono alcun sostegno dallo Stato. Vivono della generosità dei fedeli, che oggi non possono più aiutarli. La crisi economica è durissima: migliaia di sfollati hanno perso il lavoro, la casa e i loro cari. Eppure, le parrocchie restano aperte. Ospitano chi ha bisogno, distribuiscono cibo e beni di prima necessità. Sono fari di fede e speranza nel buio della guerra.

Aiuta un sacerdote, aiuta un’intera comunità

ACS Italia, con il sostegno dei benefattori, può dare speranza alla Diocesi di Kiev-Žytomyr dove si trovano 175 sacerdoti. Con un tuo aiuto concreto permetti loro di:

  • Tenere aperte le chiese, luoghi di rifugio e speranza
  • Sostenere i più fragili: orfani, anziani, sfollati
  • Continuare a celebrare l’Eucaristia, portando conforto spirituale

“Nonostante tutte le difficoltà, crediamo che il Signore ci mette accanto persone dal cuore buono e sincero.”
— Mons. Vitaliy Kryvytskyi, Vescovo di Kyiv-Žytomyr

 

Un gesto concreto di carità

Puoi sostenere i sacerdoti anche richiedendo la celebrazione di Messe secondo le tue intenzioni. Il tuo gesto sarà una carezza spirituale che attraversa il confine della guerra, offrendo luce e forza ai sacerdoti che ne hanno più bisogno.

Non lasciamoli soli. Restituiamo speranza ai sacerdoti e alle comunità loro affidate, di cui amorevolmente si prendono cura.

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La voce del Papa: un segno della Provvidenza

Solo pochi giorni dopo la sua elezione, il Santo Padre Leone XIV ha ricevuto Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč. E il giorno successivo, rivolgendosi al Corpo diplomatico presso la Santa Sede, ha auspicato:

«Un mondo in cui ognuno possa realizzare la propria umanità nella verità, nella giustizia e nella pace. Mi auguro che ciò possa avvenire in tutti i contesti, a partire da quelli più provati come l’Ucraina e la Terra Santa.»

Fin dall’inizio del suo pontificato, il Santo Padre ha dunque manifestato una accorata vicinanza alla popolazione ucraina, incoraggiando tutti noi a non voltare lo sguardo.