Nigeria e Mozambico: il dramma dei cristiani in fuga dall'estremismo islamico

Sosteniamo la Chiesa che li accoglie e li protegge

 

 

A Pulka, in Nigeria, doniamo acqua potabile

La parrocchia di San Paolo a Pulka è sulla via di fuga dei cristiani che lasciano la città di Maiduguri in cerca di un luogo sicuro. Gli attacchi dei terroristi islamici di  Boko Haram sono quasi giornalieri, i cristiani vivono nel terrore e in tanti decidono di abbandonare la città. I sacerdoti della  parrocchia raccontano che dopo tanto cammino il bisogno immediato delle centinaia di cristiani che arrivano ogni giorno è di ricevere acqua da bere. È il primo gesto con cui la comunità di Pulka accoglie questi  disperati. Quanto donerete consentirà al parroco di costruire finalmente un pozzo  attrezzato con una pompa alimentata da pannelli solari. 

A Quelimane, in Mozambico, doniamo aiuti di emergenza

Anche la Diocesi di Quelimane sta dando rifugio a centinaia di cristiani in fuga. Arrivano dalla provincia di Cabo Dalgado dove terroristi islamici affiliati all’Isis seminano il terrore incendiando villaggi, uccidendo gli uomini e portando via le donne e i loro figli. Tutte le realtà ecclesiali di Quelimane sono impegnate a soccorrere chi riesce ad arrivare fin qui. I più provati sono le mamme e i bambini, spesso molto piccoli, che vengono accolti dopo inaccettabili sofferenze. Quanto donerete consentirà agli operatori della Diocesi di distribuire cibo e prodotti per l’igiene a 500 famiglie di sfollati che riceveranno anche sementi e piccoli attrezzi per la coltivazione dei campi.

Aiutiamo questi fratelli oppressi dalla prova! 

Per i cristiani vittime dell’estremismo islamico in Africa

Cinque iniziative per sostenere i cristiani perseguitati in Africa

 

IN MOZAMBICO AIUTIAMO LE FAMIGLIE CRISTIANE SFOLLATE A CABO DELGADO

● Negli ultimi mesi nel nord est del Mozambico la situazione dei cristiani è diventata drammatica a causa della spirale di violenza innescata dagli estremisti islamici. 
● Bisognosi di tutto, sono oltre 500.000 coloro che hanno cercato rifugio nel territorio della più sicura diocesi di Pemba. Le ferite da curare sono tante, dalla perdita delle persone care all’aver dovuto abbandonare ogni cosa pur di salvarsi.
● Grazie al Vostro aiuto i sacerdoti e le suore della diocesi potranno sostenerli, non soltanto con il conforto della fede, ma anche con cibo e medicine.

 

IN BURKINA FASO E NIGER AL FIANCO DEI SACERDOTI, UNICO CONFORTO NELLA DISPERAZIONE 

● Nell’ampia Regione del Sahel le vittime cristiane della violenza degli estremisti islamici sono ormai migliaia e i sacerdoti sono chiamati non soltanto a svolgere la loro funzione pastorale, ma anche a essere l’unico punto di riferimento di migliaia di disperati. È un compito gravoso che rende indispensabile un sostegno anche per loro. 
● Per questo la “Fraternità sacerdotale dei preti africani” organizza periodici incontri nei quali i sacerdoti possono ritrovare le energie spirituali.
● Grazie alla Vostra generosità saranno coperti i costi di questa speciale iniziativa che darà loro nuovo slancio missionario.

 

IN BURKINA FASO SOSTENIAMO LE SUORE, COSTANTE PRESENZA ACCANTO A CHI SOFFRE

● Sono 36 le religiose di varie congregazioni che nella diocesi di Fada N’Gourma si occupano giorno e notte delle migliaia di cristiani obiettivo degli estremisti islamici 
● Visitano costantemente le famiglie, sostenendo soprattutto le mamme, cercano di assicurare le medicine ai malati e non dimenticano la catechesi dei bambini che stanno vivendo una realtà che li segnerà per sempre. Anche per loro però è necessario un aiuto per sopravvivere.
● Grazie al Vostro sostegno, senza il quale tutto si fermerebbe, potranno continuare questo loro insostituibile servizio.

 

IN MAURITANIA PORTIAMO CONFORTO ALLE SUORE, ANGELI CUSTODI DEI PIÙ POVERI

● Pur vivendo in una realtà quasi completamente islamica, queste religiose mantengono viva la fiamma della carità, svolgendo una missione che in tanti considererebbero impossibile. 
● Quando le mamme, i bambini, gli anziani e i malati le vedono arrivare nei loro villaggi sanno che li aiuteranno anche nelle situazioni più drammatiche. Le suore agiscono senza chiedere nulla e senza lamentarsi, ma anche loro hanno bisogno di aiuto.
● Grazie a Voi riusciranno a portare avanti la loro missione di carità e di speranza.

 

IN NIGERIA RICOSTRUIAMO LA CHIESA DI SAN PIETRO, SIMBOLO DELLA PRESENZA CRISTIANA 

● A Bauchi, nel nord del Paese, i cattolici sono appena il 3%. Sono le prime vittime del terrorismo di Boko Haram che per piegare la resistenza 
delle piccole comunità cristiane attacca anche i luoghi di culto. 
● I fedeli però non vogliono rinunciare a ricostruire le chiese distrutte e questo desiderio anima anche i parrocchiani della chiesa di San Pietro, rasa al suolo in un attacco del 2018. Vogliono nuovamente avere un luogo dove celebrare la Santa Messa, i battesimi, i matrimoni e i funerali, ma la povertà impedisce loro di farcela da soli.
● Grazie a Voi potrà esserci nuovamente il simbolo della presenza cristiana.

LE DONAZIONI PER QUESTE 5 INIZIATIVE POSSONO ESSERE FISCALMENTE DETRATTE O DEDOTTE
Per maggiori informazioni clicca qui

 

Aiutiamo le suore di Nostra Signora Stella del Mare in Nigeria

Il vicariato apostolico di Bomadi è situato nel sud della Nigeria. La maggioranza della popolazione segue religioni tradizionali. L’attività della Chiesa non è facile perché la regione è molto povera, ha pochissime infrastrutture e scarso accesso all’acqua potabile, all’assistenza sanitaria di base e all’elettricità. Lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi non ha ridotto la povertà delle popolazioni e per giunta ha aumentato l’inquinamento. La mortalità infantile, anche per quest’ultimo motivo, è più alta di quella del resto del Paese. 

Le religiose della regione insegnano ai bambini e aiutano le famiglie più bisognose. Molti dei villaggi presenti nell’area del delta del Niger possono essere raggiunti solo tramite via fluviale, ma in molti casi le suore provenienti da altre aree della nazione hanno timore di viaggiare sui battelli perché non sanno nuotare. 

Nel 2012 il vescovo Egbebo, vicario apostolico, ha fondato la nuova congregazione di Nostra Signora Stella del Mare allo  scopo di promuovere vocazioni locali. Le donne del luogo sono infatti abituate alle difficoltà ambientali del delta del Niger e per questo possono raggiungere più agevolmente le famiglie in difficoltà. 

La chiusura delle scuole a causa della pandemia da Covid-19 ha fatto venire meno le entrate delle suore insegnanti, cioè la principale fonte di sostentamento della comunità religiosa. Attualmente a stento riescono a sopravvivere e a procurarsi il necessario per difendersi dal contagio quando aiutano le famiglie povere. 

Aiuto alla Chiesa che Soffre intende raccogliere 5.500 euro per sostenere queste religiose di  Nostra Signora Stella del Mare. Aiutaci ad aiutarle e grazie di cuore!
 

Comunità cristiane fra pandemia e persecuzione

Comunità cristiane fra pandemia e persecuzione

Il dramma delle comunità cristiane in India, Nigeria e
Repubblica Democratica del Congo tra pandemia e persecuzione

Aiutiamo i Sacerdoti offrendo per la celebrazione di Sante Messe!

Le vostre offerte per Sante Messe aiuteranno le comunità cristiane:

  • della Nigeria, afflitte da terrorismo e coronavirus.

Sosterrete i pastori della Chiesa nella loro opera atta a fronteggiare l’emergenza coronavirus che ha aggravato la condizione dei Cristiani vittime, soprattutto nel Nord, degli estremisti islamici di Boko Haram. Le Vostre offerte per Sante Messe, un aiuto indispensabile in questa situazione di grave tensione sociale e sanitaria, giungeranno ai Sacerdoti impegnati nelle diocesi di Sokoto, Bomadi e Jalingo.

  • dell’India, povere e perseguitate dal fondamentalismo induista.

Aiuterete i ministri di Dio a proseguire il servizio sacerdotale e umanitario nelle zone in cui il coronavirus si è maggiormente diffuso e sosterrete i Cristiani poveri e perseguitati dal fondamentalismo induista. In molte diocesi i Sacerdoti vivono nella paura per l’ostilità con cui viene visto il loro sostegno ai “dalit”, i più poveri tra i poveri. Le Vostre offerte li aiuteranno ad assistere chi è rifiutato da tutti nelle diocesi di Agartala, Bombay e Cuttak.

  • della Repubblica Democratica del Congo, sofferenti per coronavirus, carestie ed ebola.

Anche in questi mesi più difficili del normale a causa del coronavirus, delle carestie e dell’ebola, il servizio dei religiosi non si è fermato neanche nelle zone flagellate da scontri armati tra gruppi di ribelli. A causa di tanta violenza migliaia di Cristiani sono nella disperazione e solo i Sacerdoti rappresentano per loro un punto di riferimento e l’unica fonte di aiuto concreto. Delle Vostre offerte per Sante Messe beneficeranno i Sacerdoti delle diocesi di Bukavu, Luebo e Kabinda.

Ecco come puoi aiutarli concretamente

  • Messe ordinarie: possono essere celebrate per i vivi e in suffragio dei defunti (offerta suggerita: euro 10)
  • Tridui: sono tre Messe celebrate per tre giorni consecutivi (offerta suggerita: euro 30)
  • Novene: sono nove Messe celebrate per nove giorni consecutivi (offerta suggerita: euro 90)
  • Ciclo di Messe Gregoriane: vengono celebrate dallo stesso Sacerdote per 30 giorni consecutivi. Se offri per la celebrazione di uno o più Cicli riceverai, oltre alla lettera di ringraziamento, un cartoncino con la data di inizio, la località in cui si celebra e il nome del caro defunto (offerta suggerita: euro 300). 
     

IN QUARESIMA SOSTENIAMO I CRISTIANI PERSEGUITATI LUNGO LA LORO VIA CRUCIS

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Ognuno dei seguenti progetti è dedicato ad uno dei "martiri" della Fede dei nostri giorni.

Per scoprire le loro storie e incredibili testimonianze leggete il numero di Febbraio della nostra rivista, L'Eco dell'Amore.

  Cliccate qui per leggere la rivista!

Prima settimana – per i Cristiani in Algeria pensando ai Martiri di Tibhirine

AIUTIAMO LE SUORE DELL’ANNUNCIAZIONE AD ALGERI

In Algeria la missione delle suore appartenenti a questo Ordine è una goccia nel mare, ma la loro presenza è motivo di speranza per la piccolissima comunità cristiana, che rappresenta appena lo 0,2% della popolazione.

Grazie a quanto donerete, otto suore potranno portare avanti la loro missione in un territorio molto difficile.

Seconda settimana – per i Cristiani in Iraq pensando al vescovo Rahho

RICOSTRUIAMO L’ASILO “SAN GIORGIO” DISTRUTTO DALL’ISIS A BASHIQA

Nel 2014 Bashiqa fu invasa dall’ISIS che la mise a ferro e fuoco, costringendo tutti i cristiani a fuggire. Furono distrutte case, chiese e anche l’asilo “San Giorgio”, che accoglieva oltre 300 bambini, fu quasi raso al suolo.

Grazie al Vostro aiuto i bimbi di 630 famiglie cristiane avranno di nuovo un luogo dove conoscere Gesù.

Terza settimana – per i Cristiani del Centrafrica pensando a suor Leonella

SOSTENIAMO I CATECHISTI A BANGASSOU

Tutte le 12 chiese esistenti a Bangassou hanno subito attacchi e profanazioni. Per poter trasmettere fede e forza interiore ai cristiani tuttora esposti alla violenza degli estremisti, i catechisti hanno bisogno di essere sostenuti.

Grazie al Vostro contributo, potranno partecipare ad incontri di formazione e ritiri spirituali.

Quarta settimana – per i Cristiani in Pakistan pensando ad Akash

COSTRUIAMO UNA CHIESA A LOUISE COLONY, VICINO MULTAN

La chiesa sarà edificata in una zona dove risiedono 150 famiglie cristiane che ora devono percorrere lunghe distanze per raggiungere quella più vicina. Il loro desiderio che vi sia una Casa del Signore a Louise Colony è grande. C’è il progetto architettonico e c’è l’impegno a dedicarsi anche personalmente alla costruzione, ma le risorse sono pochissime.

Grazie al Vostro sostegno sorgerà una nuova chiesa, simbolo della presenza cristiana in un Paese a grande maggioranza islamica.

Quinta settimana – per i Cristiani in Nigeria pensando a Sarah

FORMIAMO 53 SEMINARISTI NELLA DIOCESI DI MAIDUGURI

Questi aspiranti sacerdoti rischiano la vita pur di seguire la loro vocazione. Il seminario si trova infatti nello Stato nigeriano di Borno, dove i cristiani vivono in una condizione di terrore a causa degli estremisti islamici di Boko Haram. La loro formazione poggia su due pilastri: la preghiera e lo studio.

Grazie al Vostro contributo le loro basi saranno ben solide e potranno essere in prima linea nella difesa della presenza cristiana.

 

Nuovi progetti per la Nigeria e il Pakistan

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In Nigeria (Maiduguri) vogliamo aiutare le vedove e gli orfani cristiani vittime di Boko Haram.

In Pakistan (Lahore) vogliamo aiutare i “soldati della fede”, cioè i Sacerdoti che difendono il loro gregge.

Clicca qui per scoprire di più!

Sosteniamo una scuola che dona gioia e speranza a tanti bambini sfortunati!

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Esattamente 40 anni fa ad Ahileijime, un villaggio nella cosiddetta Middle Belt nella Nigeria centrale, è stata fondata la Saint Francis School per bambini ipovedenti o non udenti. La scuola, gestita dalle religiose della Congregazione delle Ancelle del Santo Bambino Gesù, ha cambiato la vita dei suoi piccoli alunni. Prima che fosse fondata, infatti, molte persone guardavano ai piccoli disabili come a delle persone senza alcun valore. Molte volte questi bambini sono perfino rifiutati dalle loro stesse famiglie, mentre all’interno della società vengono umiliati e derisi. La decisione della Chiesa cattolica di fondare la scuola ha rappresentato un importante e coraggioso passo in avanti. Molti degli ex alunni oggi hanno trovato un lavoro e riescono a guadagnarsi autonomamente da vivere. Ed è mutato anche il comportamento dei genitori nei confronti dei loro figli disabili. Ad esempio, molti dei 92 alunni della scuola, di età compresa tra i 4 ei 18 anni, sono non udenti e grazie alle religiose i genitori hanno imparato il linguaggio dei segni per poter comunicare con loro. Purtroppo però, molte delle famiglie sono povere e non possono offrire alcun contributo economico alla scuola. Ed anche la diocesi di appartenenza, quella di Gboko, non ha risorse per aiutare le religiose. La Saint Francis School ha urgente bisogno di una nuova cappella. La chiesa parrocchiale è distante più di 6 chilometri dall’istituto e per portare tutti gli alunni a messa, il minibus della scuola deve compiere il tragitto per sei volte. Quando è possibile, un sacerdote celebra la messa nella scuola, altrimenti studenti, insegnanti e personale ausiliario si limitano a dire insieme la preghiera del mattino all'inizio della giornata e a recitare il Rosario la sera. Ma la cappella della scuola può contenere soltanto 60 persone e non 120. E così ragazzi e insegnanti sono spesso costretti a pregare e ad assistere alla messa di fronte alla scuola, sotto agli alberi. Il numero degli alunni continua a crescere, e le suore vorrebbero costruire una nuova cappella capace di accogliere 160 persone. Abbiamo promesso 25.000 euro. Aiutateci a sostenere questa scuola che dona gioia e speranza a tanti bambini sfortunati! Fate un’offerta Codice progetto: 141-05-19

Ristrutturiamo il seminario maggiore di Jos dove studiano più di 300 futuri sacerdoti!

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  Nei paesi occidentali molti seminari sono costretti a chiudere per mancanza di vocazioni, e ogni anno in molte diocesi le ordinazioni sacerdotali si contano sulle dita di una mano.   In Africa, invece, i seminari sono talmente pieni di studenti che i rettori trascorrono notti insonni pensando a come poter dare una degna sistemazione ai nuovi seminaristi.     Il seminario maggiore St. Augustine di Jos, in Nigeria, accoglie ben 327 giovani desiderosi di continuare il loro cammino vocazionale. Nel 2008 l’istituto è stato attaccato da alcuni fondamentalisti, che poco prima avevano incendiato un vicino monastero. È solo grazie al coraggioso intervento degli studenti, se il seminario non è stato dato alle fiamme e da quel giorno, ogni notte, i seminaristi organizzano dei turni di sorveglianza. Tuttavia la minaccia estremista non è purtroppo l’unica difficoltà da affrontare. Lo spazio a disposizione non è infatti sufficiente per accogliere propriamente i tanti seminaristi e alcuni edifici del complesso hanno bisogno di importanti lavori di ristrutturazione. Nelle pareti vi sono molte crepe e durante la stagione delle piogge filtra talmente tanta acqua che gli studenti dell’ultimo piano sono costretti a coprire i loro libri con dei teli di plastica. A causa delle infiltrazioni, aumenta sempre di più la possibilità che alcune pareti possano cedere.   Purtroppo le poche risorse del seminario sono tutte impiegate nella formazione degli studenti. Ma più i lavori saranno rimandati, più grande sarà il rischio di un cedimento strutturale. E poi dove andrebbero gli oltre 300 studenti? Ecco perché abbiamo promesso un contributo di 18.000 euro.   Aiutateci a dare a tanti futuri sacerdoti un luogo degno in cui portare a termine la loro formazione.   Nessuna possibile vocazione dovrebbe essere rifiutata per mancanza di spazio. Fate un’offerta!   Per saperne di più sulle difficili condizioni dei cristiani in Nigeria, guardate il nostro documentario!

Nigeria. Promuovere la riconciliazione e la pace

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La Nigeria è ormai da anni teatro di scontri e attentati, non solo ad opera della setta islamica Boko Haram. Dal 1999 alla fine del 2011 sono 14mila i nigeriani uccisi da violenze a sfondo religioso.  I conflitti stanno dilaniando da troppo tempo questo Paese dell’Africa Occidentale e ogni cittadino desidera solamente avere un po’ di pace.   Durante il secondo Sinodo per l’Africa anche Papa Benedetto XVI ha parlato dell’urgenza di promuovere in Nigeria la riconciliazione, la pace, la giustizia e lo sviluppo. Un compito che la Chiesa Cattolica locale porta avanti ogni giorno. Padre Miguel Oyedare, responsabile dell’apostolato biblico della diocesi di Oyo organizza dei corsi di formazione per i laici che desiderano diventare operatori pastorali. Poter contare su laici ben formati è importantissimo per i soli 39 sacerdoti della diocesi, che altrimenti non potrebbero farcela da soli. La promozione della pace e la riconciliazione ha bisogno di tutto l’aiuto possibile, ed è per questo che il vescovo di Oyo, monsignor Emmanuel Badejo, appoggia pienamente l’iniziativa di padre Miguel.                In questa diocesi della Nigeria sud-occidentale vivono gli appena 45.000 cattolici, convivono con ben due milioni di musulmani. I fedeli sono per lo più contadini e braccianti che lavorano nei campi di agrumi, mais, cassava, cacao e patate. Il salario percepito – circa sette euro al giorno – permette loro a malapena di sopravvivere. La loro vita è molto dura, ma si impegnano tutti al massimo. Per questo è importante, ci scrive padre Miguel, rafforzare e strutturare la fede dei leader della comunità e formarli al dialogo interreligioso, così che diventino “ambasciatori della Chiesa”. per questo organizziamo i nostri laboratori. Purtroppo però, la diocesi non può permettersi di sostenere le spese dei corsi. E così padre Miguel ed il suo vescovo si sono rivolti a noi.       Abbiamo promesso 5.000 euro. Aiutateci a promuovere la pace ed il dialogo in questa diocesi della Nigeria. Fate un’offerta!      Per saperne di più sulla situazione in Nigeria guarda il nostro documentario oppure leggi la scheda Nigeria del Rapporto ACS sulla libertà religiosa nel mondo!