Siria: siamo la loro àncora di salvezza

Carissimi,

la brochure riportata di seguito Vi parlerà di un Paese che conoscete bene: la Siria. Oggi, al grido di aiuto di quanti soffrono, si uniscono anche le esclamazioni di riconoscenza di quanti hanno già beneficiato della generosità di Voi Benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre.

In molti casi le voci si confondono perché molti, sopravvissuti grazie al Vostro sostegno, hanno ancora bisogno della grande comunità di ACS per proseguire il proprio cammino e quindi all’espressione della gratitudine uniscono la dignitosa richiesta di non essere abbandonati a un destino apparentemente spietato.

ACS torna pertanto ad aiutare la Siria perché, ancora oggi, il Vostro aiuto è importante più che mai. Dopo anni di guerra l’economia è al collasso, cibo e medicinali scarseggiano e i nostri fratelli nella fede sono particolarmente vulnerabili alla minaccia del coronavirus. Se la pandemia sta mettendo a dura prova i nostri avanzati sistemi sanitari immaginiamo cosa stia causando in Siria, dove le strutture ospedaliere sono state distrutte o gravemente danneggiate e dove molti medici e infermieri hanno perso la vita o sono stati costretti ad abbandonare la loro patria.

ACS sta quindi raddoppiando gli sforzi assicurando anzitutto aiuti di emergenza: pacchi alimentari, medicine e contributi per il pagamento degli affitti. A ciò si aggiungono gli aiuti pastorali, necessari per nutrire la fede della comunità cristiana. Suor Annie Dermerjian, che già ben conoscete, ci ha scritto: «Ci avete aiutato per tanti anni, vi prego di continuare a farlo». Grazie di cuore dunque per tutto ciò che avete fatto e continuerete a fare per la Chiesa sofferente. 

Vi giunga un saluto fraterno e l’augurio per un sereno anno nuovo, in comunione con le comunità cristiane perseguitate e povere.

Alessandro Monteduro
Direttore

Leggi la Brochure aiuti Siria

Scarica la Preghiera a Nostra Signora dei dolori Consolatrice dei siriani

Coronavirus nel mondo: costituiamo un fondo di emergenza per i cristiani più sofferenti

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Per far fronte alle conseguenze del coronavirus sono impegnati non soltanto i medici, ma anche migliaia di sacerdoti e suore. Ogni giorno portano aiuti materiali e conforto spirituale ai più poveri e agli oppressi, spesso soli e abbandonati. Aiuto alla Chiesa che soffre intende essere al loro fianco con questi progetti.

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2 iniziative in Africa Due Paesi caratterizzati dalla violenza e dall'oppressione dei cristiani. In particolare, in Burkina Faso, negli ultimi mesi l’estremismo islamico con sanguinosi attentati colpisce i cristiani nel nord del Paese.

  • Burkina Faso: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Dori
  • Repubblica Democratica del Congo: aiuti ai sacerdoti nella diocesi di Bukavu

3 iniziative in Asia Tre Paesi che vivono una situazione di grave povertà nella quale la Chiesa rappresenta la risposta anche ai bisogni materiali dei fedeli. In particolare in India, dove i religiosi e le religiose sono gli unici ad aiutare i Dalit, i più poveri tra i poveri.

  • India: aiuti alle suore nella diocesi di Hazaribag
  • Filippine: aiuti alle suore nella diocesi di San Jose
  • Myanmar: aiuti alle suore nella diocesi di Pekhon

3 iniziative in Medio Oriente Tre Paesi segnati dal terrorismo e dalla guerra che in Siria si combatte da nove anni, e dalle conseguenze delle atroci violenze con cui l’ISIS ha perseguitato i cristiani in Iraq e in Egitto.

  • Egitto: aiuti ai volontari di 25 parrocchie della diocesi di Alessandria d’Egitto
  • Siria: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Aleppo
  • Iraq: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Mosul 

2 iniziative in America Latina Due Paesi in cui ampie fasce della popolazione vivono al di sotto della soglia di povertà: Venezuela, a causa di un regime politico opprimente, e Haiti, per una cronica situazione di gravissimo sottosviluppo economico.

  • Venezuela: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Barquisimeto
  • Haiti: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Cap Haïtien

Grazie di cuore!

 

 

Aiutiamo i Cristiani in Siria e Venezuela

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I numeri del dramma Il Paese soffre una delle dieci più gravi inflazioni della storia. Il salario minimo è il più basso del mondo e lo stipendio mensile medio è sufficiente per comprare a malapena 12 uova. 110.000 bambini sotto i 5 anni versano in stato di denutrizione acuta, 300.000 vivono in condizioni di povertà estrema.Grazie a VoiNel 2019 abbiamo già aiutato questi nostri fratelli cattolici con 65 iniziative. Avete sostenuto i fedeli nelle loro necessità quotidiane con progetti umanitari, i sacerdoti, attraverso le Sante Messe, e le suore bisognose anch'esse di aiuto per il sostentamento. Quanto destinato ai religiosi e alle religiose aiuta anche la gente, perché viene condiviso con i più poveri attraverso la speciale iniziativa delle “Pentole Solidali” che in questo Natale vi chiediamo di sostenere. Non abbiamo dimenticato la vita di Fede, come dimostrano le iniziative legate alla cura pastorale dei fedeli.I numeri del dramma La comunità cristiana rimasta nel Paese lotta per sopravvivere. I nostri fratelli nella fede sono scesi dal 10% al 3% circa della popolazione. Quanto ai bambini, circa 2,8 milioni sono sfollati interni, quasi 1 milione orfani di guerra, quasi 600.000 rifugiati in aree difficilmente raggiungibili. Oltre 1.000 di loro sono stati uccisi nel corso del 2018.Grazie a VoiNel nel 2019 abbiamo aiutato i Cristiani con 83 iniziative. L’aiuto umanitario con viveri, compreso il latte per i bambini e i neonati, e il sostegno alla ricostruzione delle case sono state le priorità, ma essendo la presenza cristiana fortemente a rischio, numerose iniziative sono state dedicate anche alla cura pastorale dei fedeli. Con lo stesso obiettivo sono state finanziate le prime ricostruzioni di chiese che hanno subito gravi danni per la guerra e che si trovano in zone oggi pacificate. La maggior parte degli aiuti sono andati a Damasco, Aleppo e Homs, città nelle quali è alta la presenza cristiana, ma tanti ne sono stati donati anche per l’assistenza ai profughi siriani rifugiati in Libano.
 

Milioni di bambini cristiani a rischio

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In alcuni Paesi al mondo essere dei bambini cristiani significa avere meno possibilità degli altri, significa essere discriminati a scuola, essere emarginati. Eppure questi stessi bambini, costretti a pagare un alto prezzo per una religione che in molti casi hanno appena imparato a conoscere, non smettono di insegnarci come vivere coraggiosamente la fede. Nelle terre di persecuzione – in primis in Medio Oriente – i nostri più giovani fratelli nella fede rappresentano l’unica speranza per il Cristianesimo, l’unico antidoto di fronte al rischio che Paesi cristiani da secoli o perfino da millenni, restino privi di fedeli. Un motivo in più per cui è nostra responsabilità sostenerli, aiutarli, alleviare le loro sofferenze.L’asilo delle suore Francescane Missionarie di Maria accoglie i bambini delle famiglie cristiane povere di Kachkoul, Douela e Yaafour, tre sobborghi di Damasco. In un Paese ridotto in macerie, queste suore li riportano alla vita di bambini attraverso il gioco e trasmettendo la fede. Raccontano loro chi è Gesù per cominciare quella formazione cristiana che li fortificherà durante la crescita in un contesto islamico spesso ostile.

PER QUESTI BAMBINI VI CHIEDE AIUTO SUOR RENÉE COUSSA, DIRETTRICE DELL’ASILO

La parrocchia del Santo Rosario di Warispura, vicino Faisalabad, copre un territorio nel quale vivono 250 bambini cristiani. Le loro famiglie, tutte molto povere, chiedono che la parrocchia organizzi corsi di catechismo che con regolarità formino i propri figli alla fede cristiana che ha bisogno di essere ben fortificata in un ambiente islamico emarginante e spesso violento.

PER QUESTI BAMBINI VI CHIEDE AIUTO PADRE PASCAL PAULUS, PARROCO DEL SANTO ROSARIO

La diocesi di Kenama, per trasmettere la fede ai bambini, ha bisogno di libri religiosi e di preghiera realizzati per loro, con immagini e testi semplici. Per questo vuole donare 1.000 Bibbie del fanciullo e 1.000 libretti del rosario ad altrettanti bambini, affinché fin da piccoli conoscano le verità della Parola di Dio e imparino a pregare.

PER QUESTI BAMBINI VI CHIEDE AIUTO S.E. MONSIGNOR HENRY ARUNA, VESCOVO DI KENAMA

 

Aiutiamo gli anziani cristiani in Siria!

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Ad Aleppo la guerra ha distrutto migliaia di famiglie cristiane. Tanti giovani sono dovuti andare all’estero per sopravvivere e gli anziani sono spesso soli e privi di cure. Molti di loro sono soli per un gesto d’amore, avendo spinto loro stessi i propri figli a partire per raggiungere la salvezza e un futuro migliore all’estero. Noi vogliamo pensare a questi uomini e donne ormai purtroppo abbandonati, ristrutturando la Casa per anziani delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli di Aleppo. Questa Casa di riposo è assolutamente necessaria per accudirli, affinché non siano abbandonati a loro stessi.
  • La Casa per anziani è presente ad Aleppo dal 1898.
  • L’attuale struttura, inaugurata nel 1983, è stata in gran parte distrutta dalla guerra.
  • Era composta da 40 stanze, distribuite su quattro piani, e poteva ospitare 70 anziani, anche non autosufficienti, assistiti da personale specializzato volontario.
  • I lavori di ristrutturazione comprendono tra l’altro quelli della facciata, le opere interne per ripristinare le stanze e gli interventi per il tetto. Ci sono poi i lavori per la rete elettrica, idrica e fognaria. È necessario ripristinare anche la cucina e arredare le stanze. Ci sarà la cappella dove, come in passato, sarà celebrata la Santa Messa quotidiana.

Facciamo rinascere la Cattedrale di Sant'Elia!

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"Questo progetto aiuterà la vita cristiana a rifiorire. Ricostruiamo insieme la cattedrale maronita di Aleppo!"

 

Dal 2012 al 2016 Aleppo, una delle roccaforti cristiane della Siria, è stata coinvolta nelle più tragiche battaglie della guerra. Il lungo assedio è terminato nel 2016, ma ancora oggi essa è una lunga distesa di macerie. Dei 150.000 cristiani che vi abitavano, ne sono rimasti poco più di 40.000 che danno testimonianza di grande fede, nonostante l’ostilità che li circonda.

La cattedrale di Sant’Elia • La cattedrale maronita di Sant’Elia si trova nello storico quartiere cristiano di Al-Jdayde, nella città vecchia. • La chiesa è stata costruita nel 1873 e restaurata nel 1914. È un simbolo storico della presenza cristiana in città. • È stata devastata da colpi di mortaio e sebbene le navate siano tuttora a cielo aperto e l’interno sia in pessime condizioni, vi si celebrano le funzioni a cui i Cristiani di Aleppo partecipano in massa. • Lo scorso 24 febbraio ACS ha illuminato di rosso, in contemporanea con il Colosseo a Roma, la sua facciata per ricordare la persecuzione contro i Cristiani in Siria.

Le Vostre offerte saranno determinanti per terminare i lavori che l’arcidiocesi di Aleppo ha già cominciato. Grazie a Voi la cattedrale tornerà alla sua antica bellezza dopo la barbarie che l’ha colpita. L’obiettivo per i Benefattori italiani è quello di contribuire con 100.000 euro.

A Natale aiutiamo i Cristiani di Aleppo!

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A Natale, fai arrivare il tuo dono di amore ai Cristiani in SiriaAd Aleppo nutriamo neonati e bambini, curiamo chi è sopravvissuto alla guerra e ricostruiamo l’asilo delle Suore di Nostra Signora del perpetuo soccorso. 

Clicca qui per scoprire i nostri tre progetti!

Aiuta 300 famiglie cristiane di Hassaké a sopravvivere!

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Ci siamo dati un obiettivo: aiutare 300 famiglie cristiane di Hassaké a sopravvivere. È un’opportunità concreta per fare del bene alle vittime della guerra in Siria!

Clicca qui per scoprire il progetto!

Siria: Una goccia di latte per Aleppo

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ACS-Italia si rivolge alla comunità italiana affinché i bambini di Aleppo, già espropriati della serenità dell’infanzia, non siano privati anche del latte necessario alla loro crescita.  Clicca qui per scoprire il Progetto!

Quaresima 2017: 40 giorni speciali per sostenere i bambini cristiani!

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Campagna Quaresima 2017: quaranta giorni speciali per sostenere l’infanzia dei bambini cristiani nel mondo. Ecco sei progetti per dare loro speranza!