Sfollati in Ucraina: aiutiamo le religiose ad accoglierli

Settantasei ucraini sono fuggiti dalle zone assediate dall’esercito russo e hanno trovato rifugio nel convento delle Suore della Sacra Famiglia di Hoshiv, nell'Ucraina occidentale. Le religiose li ascoltano, danno loro sostegno spirituale e, se lo desiderano, offrono loro catechesi.

Suor Yefrosynia, superiora generale della Congregazione, ci scrive: "Possiamo accogliere fino a 160 persone, e per questo abbiamo liberato spazi in sale conferenze, aule e sale contigue. Tuttavia, un numero così elevato di persone ha un impatto significativo sul consumo di risorse per la vita quotidiana come luce, gas e acqua. Di conseguenza, i costi aumentano molto, soprattutto in autunno e inverno, quando le giornate sono più brevi e c'è bisogno di più luce e bisogna riscaldare le stanze".

Aiuto alla Chiesa che Soffre, grazie alla generosità dei benefattori, ha promesso di donare 30.000 euro per sostenere l’instancabile servizio delle consacrate e per aiutare i rifugiati a ricostruire una routine quotidiana, contributo importante alla guarigione psicologica.

Le Suore della Sacra Famiglia di Hoshiv hanno ringraziato in anticipo per la generosità che sicuramente non mancherà: "Vi ringraziamo per le vostre parole di sostegno, per le vostre numerose preghiere per la pace e per la vostra disponibilità ad aiutare. Che il Signore misericordioso abbia pietà di noi e del mondo intero ed eviti una tragedia per tutta l'umanità, perdoni i nostri peccati e ricompensi i nostri benefattori per la loro compassione e i loro sacrifici".

Per aiutare Suor Yefrosynia e le sue sorelle potete donare affinché Aiuto alla Chiesa che Soffre possa sostenere la loro missione. Grazie di cuore! 

ACS a fianco di 144 religiose dell'arcidiocesi di Leopoli

Dall'invasione del territorio ucraino, iniziata il 24 febbraio 2022, più di 12 milioni di ucraini sono stati costretti a fuggire dalle proprie case. Oltre l'80% sono donne e bambini e la maggior parte di loro si è trasferita nell'Ucraina occidentale, mentre altri hanno raggiunto altri Paesi. Molti tuttavia sono restati nella regione, sperando di tornare il prima possibile alle proprie case. Nell'arcidiocesi di Leopoli tutte le comunità religiose femminili hanno aperto le loro case per accogliere i profughi e offrire loro aiuto e protezione. Attualmente ci sono 144 suore di 23 diverse comunità coinvolte in questo lavoro. Alcune di queste sorelle sono state costrette a fuggire da altre regioni del Paese e si sono rifugiate presso le consorelle della stessa congregazione. 

Nella parrocchia di San Michele di Leopoli, ad esempio, le Ancelle della Vergine Immacolata hanno accolto i rifugiati di Mariupol, Kharkiv, Zaporizhya e altre parti dell'Ucraina orientale, e li hanno ospitati nell'orfanotrofio parrocchiale. Le suore si prendono cura di loro, fornendo un alloggio decente, pasti, vestiti e prodotti per l'igiene. Le religiose non trascurano i bisogni spirituali dei profughi. «La sera si recita il Rosario insieme ai nostri ospiti nella cappella del convento - ci raccontano le suore - e, quando le sirene antiaeree suonano e la gente è costretta a rifugiarsi nei sotterranei, scendiamo laggiù con loro e recitiamo insieme a loro il Rosario e la Coroncina della Divina Misericordia, chiedendo a Dio di proteggerci nella Sua Provvidenza. Ma ciò che Dio vuole è soprattutto mettere “un cuore nuovo e uno spirito nuovo” in ognuno di noi, e così la preghiera diventa uno spazio in cui è possibile aprirsi alla luce di Dio». Analogamente, nell'altro loro convento di Krysowice, vicino al valico di frontiera, le suore si prendono cura dei rifugiati, offrono loro pernottamento e assistenza medica. Forniscono alloggio anche a medici e altri volontari provenienti dalla Polonia e giunti in Ucraina per aiutare i sofferenti.

ACS ha promesso 72.000 euro per queste 144 suore delle 23 diverse comunità dell'arcidiocesi di Leopoli, affinché possano continuare ad aiutare e servire le vittime del conflitto. 
Vuoi aiutarle anche tu?

Il nostro aiuto all'Ucraina: la Chiesa è un rifugio per tutti

Aiuti di emergenza per l'Ucraina

Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) passa alla seconda fase di aiuti destinati all'Ucraina. Subito dopo l’aggressione militare la Fondazione Pontificia aveva infatti stanziato 1,3 milioni di euro per le diocesi, le eparchie e gli esarcati dell'Ucraina orientale e occidentale. Tali fondi sono già giunti alle rispettive destinazioni. 

In questa seconda fase, appena apertasi, gran parte dell’aiuto andrà a beneficio delle religiose, dei sacerdoti e dei seminaristi che stanno accogliendo e sostenendo i milioni di sfollati ucraini in viaggio verso i confini e bisognosi di rifugio e nutrimento, sia fisico sia spirituale. Il valore dei nuovi aiuti già approvati è di 687.180 euro.

Ad essi stanno per aggiungersi ulteriori contributi, in fase di approvazione, del valore approssimativo di 202.500 euro. Oltre a queste iniziative ACS ha approvato 27 progetti finalizzati a convogliare le offerte per Messe a beneficio dei sacerdoti ucraini, per un valore di 579.491 euro

«Gli aiuti materiali stanno raggiungendo le persone attraverso i Paesi confinanti occidentali, principalmente la Polonia, per questo motivo i veicoli, nelle aree di conflitto, sono uno strumento necessario per la consegna di cibo, acqua, pannolini e medicinali. Sono pertanto in cantiere diversi progetti di ACS per assicurare la fornitura di furgoni e camioncini», spiega il direttore di ACS Italia, Alessandro Monteduro. «Al perdurare degli scontri armati si contrappone una articolata reazione di carità, necessaria per difendere le famiglie sfollate dalla disperazione», conclude Monteduro.

In Ucraina sosteniamo 138 religiose nella diocesi di Kiev e Zhytomyr

Come il resto del mondo, anche i Paesi dell'Europa centrale e orientale stanno lottando per far fronte alla pandemia da coronavirus. Oltre a ciò la situazione economica si è ulteriormente deteriorata e molte persone sono senza lavoro.

Fra quanti sono stati duramente colpiti da questi problemi vi sono le comunità religiose, in particolare in Ucraina. Le 138 religiose delle 22 diverse comunità religiose della diocesi di Kiev e Zhytomyr, che normalmente non avrebbero bisogno di sostegno per la loro vita e il loro ministero, si trovano ora ad affrontare una situazione molto diversa. Molte di queste suore aiutano i sacerdoti nelle parrocchie e preparano bambini e adulti alla ricezione dei sacramenti. Nella fase pre-pandemia le parrocchie sostenevano finanziariamente le suore per il loro servizio, ma ora questo è diventato impossibile. Molti parrocchiani hanno abbandonato la Messa domenicale per paura del virus e di conseguenza le raccolte delle chiese sono diminuite drasticamente.

Alcune di queste congregazioni religiose gestiscono case di accoglienza per ragazze e giovani donne, e molte suore lavorano anche negli ospedali, negli orfanotrofi e negli asili nido, ma a causa della difficile situazione economica anche loro non vengono più remunerate. Nel frattempo, cresce il numero delle persone che bussano alle porte dei conventi in cerca di aiuto. Le sorelle condividono il poco che hanno con coloro che hanno ancor meno di loro. Molte religiose sono state vittime del Covid-19 e alcune ne stanno ancora soffrendo le conseguenze.

Per tutti questi motivi queste 138 religiose hanno urgente bisogno di aiuto per sopravvivere e aiutare anche il loro prossimo più bisognoso. Suor Renata Nuckowska della Commissione diocesana per gli ordini religiosi scrive ad ACS: «La pandemia ha portato con sé una grande quantità di incertezza, ansia, paura e insicurezza che ha colpito non solo il mondo che ci circonda ma anche le nostre comunità. Le nostre sorelle recitano quotidianamente il Rosario per la fine della pandemia e sono costanti nella loro adorazione eucaristica davanti al Signore. Ricordiamo nelle nostre preghiere anche tutti i nostri benefattori che ci hanno permesso di svolgere il nostro lavoro».

ACS intende inviare un contributo di 69.000 euro per aiutare e sostenere queste 138 suore. Vuoi darci una mano con una donazione, piccola o grande che sia?

Ucraina: una cappella per la parrocchia di San Pio a Krasnosilka

La parrocchia di San Pio (da Pietrelcina) a Krasnosilka, un villaggio dell'Ucraina meridionale a circa 15 km da Odessa, è ancora giovane e anche piuttosto piccola. La comunità cattolica qui conta solo una trentina di persone, principalmente famiglie con bambini piccoli, ma altri nuclei familiari cominciano progressivamente ad avvicinarsi alla fede cattolica. 

La parrocchia non ha ancora un luogo per il culto pubblico. La Messa viene infatti celebrata in una stanza della casa privata del sacerdote. I parrocchiani tuttavia non vorrebbero pregare in una casa privata bensì in una vera cappella. Il Vescovo, mons. Stanislaw Szyrokoradiuk, è pieno di ammirazione per i fedeli cattolici che continuano a incontrarsi e pregare in queste condizioni e ha ideato il progetto di una "cappella contenitore", riconoscibile dall'esterno come luogo di culto, né troppo piccola, considerato il numero ancora esiguo di famiglie cattoliche, né troppo grande, per evitare costi eccessivi. Qualora la comunità cresca in fretta questa cappella potrebbe essere adibita alle celebrazioni per una parte delle famiglie cristiane, aprendo quindi alla possibilità della costruzione di una chiesa vera e propria. 

La cappella ideata da mons. Szyrokoradiuk avrebbe una superficie di circa 60 m² e sarebbe in grado di ospitare 130 persone. Il Vescovo si è rivolto ai benefattori di ACS chiedendo 20.000 euro per la realizzazione di questa iniziativa. Vuoi contribuire anche tu? 

Ucraina: sostegno alle religiose della Sacra Famiglia

In Ucraina le Suore della Sacra Famiglia lavorano attualmente in otto diversi centri. In tempi normali prestano servizio nelle parrocchie, insegnano catechismo nelle scuole e lavorano nelle sacrestie. La pandemia ha tuttavia causato l’interruzione delle lezioni di catechismo, per cui le suore hanno perso la principale fonte di reddito. Per lo stesso motivo sono state cancellate le giornate di ritiro, una parte importante delle entrate della congregazione. Le suore della casa provinciale di Leopoli sono pertanto costrette a coltivare ortaggi e produrre pasta da vendere per contribuire in qualche modo al proprio sostentamento.

Anche prima della pandemia la situazione economica in Ucraina era pessima, ma ora tutto è diventato ancor più difficile. I prezzi crescono costantemente e sempre più persone bussano alla porta delle suore in cerca di aiuto. Sebbene loro stesse siano nel bisogno, le sorelle condividono quel poco che hanno con chi è ancor più povero.

ACS ha pertanto deciso di coprire i costi necessari per far fronte ai bisogni primari di queste 51 suore, e per questo stiamo raccogliendo 25.500 euro. Vuoi darci una mano anche tu? 

Sosteniamo l'apostolato biblico dei catechisti in Ucraina

La recente Lettera Apostolica "Antiquum Ministerium", con la quale Papa Francesco istituisce il "Ministero laicale di Catechista", con le proprie responsabilità liturgiche, è stata fonte di grande gioia per ACS che sta già supportando il lavoro dei catechisti in molti Paesi del mondo. Nel solo 2020 abbiamo sostenuto più di 18.000 catechisti, la maggior parte di loro in Asia e in Africa, ma anche in America Latina e nell'Europa dell'Est. Sempre lo scorso anno ACS ha sostenuto 20 progetti per dotare i catechisti di materiale didattico e di mezzi adeguati, e altri 35 progetti per la formazione e il tirocinio di catechisti in 18 diversi Paesi.

In Ucraina ACS sta attualmente sostenendo un corso di studi biblici per l'anno accademico 2020/21, che coinvolge 32 studenti provenienti da varie zone del Paese. Il corso è tenuto da docenti e studiosi della Facoltà Teologica di Lviv e del suo annesso Istituto Catechistico e Pedagogico. La maggior parte dell'insegnamento avviene online, ma ci sono anche tre corsi intensivi di tre giorni. Dieci anni fa la commissione catechistica della Chiesa Greco-Cattolica ha indirizzato la sua attenzione all'apostolato biblico. Lo scopo è stato quello di incoraggiare i fedeli a comprendere meglio le Sacre Scritture. Di conseguenza è stato sviluppato il corso di studio per catechisti. Negli anni successivi il numero dei gruppi di studio della Bibbia nelle parrocchie è aumentato in modo impressionante.

ACS sosterrà questi studi, che si concluderanno con una tesi finale. Quest'anno doneremo 4.000 euro.

Vuoi aiutare anche tu la diffusione della Parola di Dio in Ucraina?

Sosteniamo gli incontri dei giovani nel Santuario mariano di Bilshivtsi

L'Ucraina ha affrontato numerose e importanti sfide. 70 anni di comunismo hanno lasciato un segno profondo nella società, oggi tormentata da corruzione, crisi economica, mancanza di opportunità e una guerra nell'Est del Paese. Tutto ciò sta spingendo anche i giovani più istruiti a lasciare la nazione, e la pandemia sta solo peggiorando la situazione.

È di fondamentale importanza rafforzare la fede dei giovani, perché dopo i lunghi anni di educazione atea in molti hanno perso l'orientamento e spesso cercano aiuto nella cartomanzia o nell'astrologia. Molti giovani sono alla ricerca di Dio ma sono privi di valide guide. Per aiutarli a costruire la loro vita su una base solida e a riconoscere in essa la presenza di Dio, i Padri Francescani organizzano un incontro annuale dei giovani - giunto alla sua 19ma edizione - nel Santuario mariano di Bilshivtsi, nell'Ucraina occidentale. Il Santuario con la sua famosa immagine della Madre di Dio, alla quale sono stati attribuiti molti miracoli, risale all'anno 1624. Durante il periodo sovietico fu profanato e chiuso; è stato riaperto solo nel 2001. Oggi è affidato alle cure dei Frati francescani ed è nuovamente meta di molti pellegrini.

Quest'anno l'incontro si svolgerà dall'11 al 14 luglio. Il raduno sarà preceduto da un pellegrinaggio con il quale i giovani, partendo da diverse città, con canti e preghiere, convergeranno su Bilshivtsi. Preghiere, formazione religiosa e Santa Messa faranno parte del programma, così come spettacoli teatrali, film e incontri. Ci saranno anche momenti per la confessione, la riflessione e il supporto spirituale. L'incontro sarà aperto a tutti, non solo ai giovani cattolici, e verterà sul tema della riconciliazione e del perdono.

I Francescani hanno chiesto il nostro aiuto per potenziare l'attrezzatura tecnica (il sistema audio e gli altoparlanti) nonché per coprire le spese di alloggio dei giovani pellegrini.

ACS ha promesso loro 5.000 euro. Vuoi contribuire anche tu alla vita di fede della gioventù ucraina?

Ristrutturiamo il convento di Potelychy in Ucraina

La congregazione greco-cattolica di rito ucraino delle Sorelle di San Giuseppe annovera molte giovani vocazioni. Le religiose si occupano principalmente di orfani, asili e scuole, pastorale nelle parrocchie. Nell’intera nazione vi sono 40 suore appartenenti a questa congregazione, suddivise in tre conventi. Uno di questi si trova a Potelychy, a 40 km dalla capitale Lviv, dove tre suore gestiscono un orfanotrofio. Il convento ha urgente bisogno di essere ristrutturato, a cominciare dalle finestre e dall’impianto elettrico.
Aiuto alla Chiesa che Soffre intende raccogliere per loro 10.000 euro. Aiutaci ad aiutarle e grazie di cuore!