Ucraina: aiuti essenziali per 6 monaci e 46 suore della diocesi di Kharkiv-Zaporizhzhya

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  • 70 anni di comunismo hanno lasciato il segno nella società ucraina: corruzione, mancanza di prospettive e crisi economica. A ciò si è aggiunto il conflitto armato nella parte orientale del paese. La preoccupazione principale della Chiesa è quindi sostenere le famiglie minacciate attraverso un'appropriata pastorale familiare. In questo sforzo si distinguono principalmente le suore.
  • La diocesi di Kharkiv-Zaporizhzhya si trova nei territori occupati, dove i prezzi dei beni primari sono in costante crescita e la povertà dei fedeli impedisce loro di sostenere le religiose. 46 suore prestano servizio nelle case "Madre e Figlio" e nel centro sociale per senzatetto e malati. Assicurano catechesi nelle parrocchie, ritiri per sposi e cura dei più piccoli. I 6 monaci si prendono cura in particolare dei senzatetto.
  • Suor Sabina Pekala (Piccole Sorelle Missionarie della Misericordia) ci scrive: «Presto servizio a Kharkov in Ucraina da 10 anni». In qualità di infermiera laureata garantisce «assistenza sanitaria di base per parrocchiani, anziani, famiglie con bambini, disabili e senzatetto, alcuni dei quali rifugiati di guerra». Nonostante la pandemia raggiunge i bisognosi per aiutarli ad evitare la COVID-19. «La cosa più importante è essere con la gente e dare loro speranza!», conclude la religiosa.
  • Il progetto di ACS ha lo scopo di garantire ai 6 monaci e alle 46 suore aiuti essenziali per la sopravvivenza e per l'attività pastorale.


Grazie di cuore!

 

IL 24 APRILE ACS ADERISCE ALLA COLLETTA PER L'UCRAINA

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Da due anni ormai l’Ucraina è dilaniata dalla guerra e attraversa una difficile situazione economica. Questo 24 aprile Papa Francesco ha voluto indire una speciale colletta che avrà luogo in tutte le Chiese cattoliche d’Europa. Aiuto alla Chiesa che Soffre ha sempre sostenuto la Chiesa in Ucraina. Nei lunghi decenni in cui era schiacciata dal comunismo e la Chiesa era ridotta in silenzio e nella clandestinità. E poi dopo, quando con il crollo dei regimi la Chiesa ha iniziato a rinascere. E negli ultimi due anni di conflitto. Ecco perché Aiuto alla Chiesa che Soffre accoglie con gioia l’appello del Santo Padre, chiedendovi di sostenere la Chiesa in Ucraina attraverso questi tre progetti. Ve lo chiediamo attraverso le voci di Don Oleksandr, Don Ruslan e Don Anatolij che in questo video vi raccontano la difficile situazione in Ucraina e vi spiegano perché è importante il vostro aiuto.Odessa: aiuti ai bambini delle famiglie in difficoltà della Crimea Abbiamo promesso 20.000 euro Due anni fa, dopo il referendum che ha sancito l’annessione della Crimea, fino allora parte dell’Ucraina, alla Federazione Russa la situazione economica della penisola è divenuta tragica. Le banche ucraine hanno chiuso per far spazio a quelle della Federazione, la moneta russa ha iniziato a circolare sostituendo la valuta ucraina e durante la transizione gli abitanti non hanno potuto attingere ai loro conti bancari, né ricevere stipendi e pensioni. Anche il settore turistico ha subito una forte battuta di arresto con gravi conseguenze sulla disoccupazione. «La situazione oggi non è per nulla migliorata – scrive ad ACS il vescovo ausiliare di Odessa-Simferopoli, monsignor Jacek Pyl – la gente non ha lavoro e le stazioni e i porti sono ormai chiusi. Tante famiglie vivono in condizioni drammatiche. Ecco perché chiedo il vostro aiuto: per acquistare cibo e medicine per i bambini delle famiglie più povere».Ricostruiamo il tetto della cattedrale di Odessa Abbiamo promesso 40.000 euro Nel 1949 la Cattedrale di Odessa fu confiscata alla Chiesa dal regime comunista e trasformata in una palestra, costruendo anche un soppalco che ne cambiò totalmente la struttura interna. Soltanto negli anni Novanta la Chiesa fu restituita, per quanto in pessime condizioni. Allora Aiuto alla Chiesa che Soffre lavorò a stretto contatto con il vescovo della diocesi, monsignor Bronislaw Bernatsky, per restaurare la cattedrale. Ma per mancanza di fondi il tetto è stato riparato soltanto provvisoriamente ed ora rischia di crollare. Monsignor Bernatsky vive solo con una pensione di 50 euro al mese, che gli sono appena sufficienti ad acquistare il carburante necessario a visitare le parrocchie della sua diocesi. Ecco perché si è rivolto nuovamente a noi.Sosteniamo l’apostolato delle Suore Benedettine di Zhytomir Abbiamo promesso 10.000 euro Le suore contemplative del convento dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria sono sempre indaffarate. Accanto alle attività della vita contemplativa, quali la preghiera e l’adorazione eucaristica le suore aiutano tanti giovani che chiedono un’assistenza spirituale, gestiscono una scuola d’arte per bambini e organizzano corsi di formazione di cucito e ricamo per la realizzazione di paramenti liturgici. Un’altra fonte di sostentamento è la pittura di icone sacre. Purtroppo però, nonostante tutte le attività che svolgono, le religiose hanno a malapena di che vivere. Perché la gran parte delle loro risorse economiche è stata impiegata nella costruzione del loro convento. Eco perché la loro superiora, madre Klara Sviderska, ci ha chiesto aiuto. Suor Genoveva, suor Scholastika, suor Valentina e le loro altre consorelle vi assicurano le loro preghiere!

Indica nella causale "24 aprile: colletta per l'Ucraina"

Un’aula magna per il centro giovanile diocesano di Sambir-Drohobych

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«I giovani sono il futuro della Chiesa», scrive ad Aiuto alla Chiesa che Soffre il vescovo di Sambir-Drohobych, monsignor Jaroslav Pryriz. I giovani e i bambini sono molto vicini al suo cuore e per questo nella sua diocesi la pastorale giovanile è di primaria importanza.   Dal 1994, la maggioranza delle parrocchie diocesane organizza campeggi estivi, al fine di unire il tempo libero all’educazione religiosa. Il programma comprende passeggiate all’aria aperta, sport, giochi, canto e preghiere. «L’atmosfera spirituale, le opere buone e il sorriso rimangono nel cuore dei partecipanti», ci dice il vescovo.   Ai campeggi partecipano ogni estate almeno 2.000 ragazzi, ma il numero aumenta ogni anno. «Le conversazioni che abbiamo con questi giiovani ci dimostrano che la nostra Chiesa ha davanti a sé un futuro meraviglioso e che dobbiamo lavorare ancora di più con le nuove generazioni», afferma il vescovo Pryriz.                La diocesi di Sambir-Drohobych ha creato un centro per la pastorale giovanile, dove si organizzano i campeggi estivi. Ma il vescovo ha voluto fare ancora di più: ritiri spirituali per ragazzi, corsi di leadership e altre attività come un concorso canoro per giovani e una gara di presepi. Finora la diocesi ha sempre dovuto affittare uno spazio per realizzare queste iniziativa. Ma l’affitto è una spesa troppo grande per le poche risorse a disposizione.   Ora il vescovo ha finalmente trovato un edificio grande abbastanza da contenere 60 persone. Manca però una grande aula per le attività, che potrebbe essere facilmente costruita.   Abbiamo promesso al vescovo 20.000 euro. Aiutate anche voi questi ragazzi: sono il futuro della Chiesa ucraina! Fate un’offerta!   Se volete saperne di più della situazione dei cristiani ucraini leggete la scheda Ucraina del nostro Rapporto sulla Libertà religiosa nel mondo.  

Ristrutturazione del convento delle Suore della Sacra Famiglia di Dolyna

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  Questo ordine greco-cattolico conta, in Ucraina, 102 religiose presenti in sette località. Si occupano delle famiglie, dei giovani e dei bambini, insegnano catechismo sia nelle parrocchie che nelle scuole. La maggior parte dei bambini e dei giovani per i quali costoro operano, sia nelle scuole che col catechismo o con attività socio-educative, provengono da famiglie credenti.     In molti casi, però, la fede è poco sviluppata ed è frequente che i genitori ne sappiano tanto quanto i bambini. In questo contesto un vescovo ha raccontato, ad “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, che una madre gli aveva chiesto: “Come posso insegnare ai miei figli a pregare, se io stessa ho appena imparato il Padre Nostro grazie alla televisione?”. Nonostante ciò, il desiderio di sapere più cose su Dio è fortemente presente in molti credenti. È per questo che l’apostolato delle Suore della Sacra Famiglia è necessario e cade in un terreno fertile. Quattordici religiose sono anziane e necessitano assistenza. Durante il periodo sovietico, i credenti erano perseguitati e le suore, che erano costrette a vivere la propria vocazione nella clandestinità, soffrirono molto. Ora sono proprio quelle suore, che aiutarono gli altri in tempi difficilissimi rimanendo fedeli a Cristo, ad avere bisogno di aiuto. Le giovani consorelle le curano con amore.   Le 102 religiose vivono solo di ciò che alcune di loro guadagnano in virtù del lavoro svolto nelle scuole e nelle parrocchie, ma i salari sono molto modesti: fra gli 80-90 euro mensili, che bastano appena a far fronte alle spese ed a nutrirsi. Le religiose non possono nemmeno sognare di ristrutturare il proprio convento, ma la situazione delle abitazioni nelle quali vivono è disastrosa.   Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica e la costituzione dell’Ucraina come Stato autonomo, l’ordine è tornato in possesso dei conventi espropriati dai comunisti, ritrovandoli in uno stato pessimo dal momento che per decenni non vi era stata fatta alcuna opera di manutenzione. L’Esercito utilizzò tali conventi come caserme per cui, attualmente, sono inabitabili. In questo momento, 4-5 religiose condividono una stessa camera, ed alcune di loro dormono su sedie pieghevoli. La pioggia si infiltra fra le tegole e sulle pareti umide si forma la muffa; le finestre non sono più impermeabili poichè il legno di cui sono fatte si è imputridito. Le strutture per il riscaldamento sono vecchie e consumano molta energia. Il Convento che si trova nello stato peggiore è quello di Dolyna.   Le religiose ci hanno chiesto aiuto perchè non possono pagare le spese di riscaldamento. Ma noi pensiamo che se si ristruttura l’edificio, queste spese in futuro diminuiranno: per finanziare tali lavori abbiamo promesso loro un sostegno pari a 12.000 euro.