Libano: aiuto ai bambini cristiani poveri

Le due scuole delle Suore di Nostra Signora del Buon Servizio si trovano a Jabboulé e a Jdeidet El Fakiha, nella valle della Bekaa.

Da quattro anni il Libano vive una disastrosa crisi economica che colpisce anche le scuole cristiane, fondamentali nel sistema scolastico libanese. L’aumento dei prezzi causato dall’inflazione, che ha ormai raggiunto il 200%, colpisce le famiglie degli studenti, gli insegnanti e anche le religiose che, con grande fatica, sono finora riuscite a garantire il funzionamento delle due scuole.

Suor Jocelyne Joumaa e Suor Joumana Arida sono preoccupate per i ragazzi che provengono da famiglie cristiane particolarmente povere e vogliono donare a 100 di loro i libri scolastici.

Con il tuo contributo aiuterai 100 ragazzi di famiglie povere a continuare gli studi!

Per Natale aiutiamo i cristiani di Siria, Iraq e Libano

In alcune aree i cristiani vivono in condizioni peggiori rispetto a quelle sperimentate durante l’occupazione dell’ISIS. In Siria il numero di cristiani è crollato da 1,5 milioni del 2010 ai circa 500.000 attuali. In Iraq la comunità è scesa da 1,5 milioni del 2000 a circa 250.000. I Pastori della Chiesa che è in Libano mettono in dubbio la sopravvivenza a lungo termine della comunità.

 

Libano: aiuto ai bambini cristiani poveri

Le due scuole delle Suore di Nostra Signora del Buon Servizio si trovano a Jabboulé e a Jdeidet El Fakiha, nella valle della Bekaa.

Da quattro anni il Libano vive una disastrosa crisi economica che colpisce anche le scuole cristiane, fondamentali nel sistema scolastico libanese. L’aumento dei prezzi causato dall’inflazione, che ha ormai raggiunto il 200%, colpisce le famiglie degli studenti, gli insegnanti e anche le religiose che, con grande fatica, sono finora riuscite a garantire il funzionamento delle due scuole.

Suor Jocelyne Joumaa e Suor Joumana Arida sono preoccupate per i ragazzi che provengono da famiglie cristiane particolarmente povere e vogliono donare a 100 di loro i libri scolastici.

Con il tuo contributo aiuterai 100 ragazzi di famiglie povere a continuare gli studi!

Le consacrate in Libano chiedono aiuto

Da tre anni il Libano sta attraversando la peggiore crisi della sua storia. L'economia è crollata, l'inflazione raggiunge quote vertiginose, l'approvvigionamento pubblico di elettricità funziona al massimo una o due ore al giorno e, di conseguenza, molti stanno pensando di lasciare il paese. Secondo le Nazioni Unite, tre quarti della popolazione vive attualmente in povertà.

Nonostante la situazione di emergenza, 18 Suore Missionarie del Santissimo Sacramento si prendono cura della popolazione di 24 villaggi poveri e remoti. Gli spostamenti sono lunghi, la benzina, la manutenzione dell’auto e il materiale catechetico hanno dei costi che non possono sostenere. Per questo ACS Italia chiede il sostegno dei benefattori per fa sì che le consacrate possano continuare la loro missione.

"In questi tempi estremamente difficili e segnati da sfide enormi, cerchiamo di dare testimonianza nella zona rurale. Con il nostro servizio fedele ed efficace alla Chiesa in questa parte del mondo possiamo ispirare altri a vivere la loro vita di fede in pienezza, nonostante le grandi difficoltà. Così trasmettiamo la fede alle generazioni future", afferma la superiora Maguy Adabashy.

L'apostolato delle Suore consiste in visite ad anziani e malati, preparazione dei bambini alla Prima Comunione, aiuto alle famiglie bisognose e insegnamento nella scuola domenicale. Per avvicinare bambini e giovani alla fede cristiana e alle Sacre Scritture, quattro volte all'anno, organizzano eventi di più giornate chiamati "campi biblici".

Le Suore Missionarie del Santissimo Sacramento necessitano di aiuto: dona per loro e insieme ad Aiuto alla Chiesa che Soffre sostieni il loro mandato missionario!

Aiutiamo i cristiani di Siria e Libano!

Paradossalmente, diversi segnali indicano come in alcune aree del Medio Oriente i cristiani vivano in condizioni peggiori rispetto a quelle vissute durante l’occupazione da parte dello Stato Islamico (ISIS).

Vi sono prove che dimostrano come la minaccia alla sopravvivenza di alcune delle comunità cristiane più antiche al mondo si sia notevolmente aggravata. L’involuzione è particolarmente marcata in Siria dove, nel giro di un decennio, il numero di cristiani è crollato da 1,5 milioni (il 10 per cento della popolazione) del 2011, prima dell’inizio della guerra, ai circa 300.000 attuali (meno del 2 per cento della popolazione).

All’indomani delle esplosioni avvenute a Beirut il 4 agosto 2020, il cui impatto maggiore è stato avvertito nel quartiere cristiano, i leader della Chiesa libanese hanno messo in dubbio la sopravvivenza a lungo termine della comunità.

Fonte: Perseguitati più che mai, p. 10

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Schenken Sie armen und kranken Menschen im Libanon und in Syrien Hoffnung!

 

 

 

Syrien noch im ausnahmezustand

DANK IHRER SPENDE WIRD DAS ZENTRUM ST. PETER WEITERHIN FAMILIEN MIT ALTEN MENSCHEN UND KINDERN HELFEN KÖNNEN

WIE DURCH EIN WUNDER DEN KRIEG ÜBERLEBT
In den elf Kriegsjahren haben tausende Familien in Marmarita im Tal der Christen Zuflucht gefunden. Die Einwohner des Ortes haben mit ihnen das Wenige, das sie hatten, geteilt, aber die Rettung kam für sie durch das Wirken des Zentrums St. Peter, das im Jahr 2011 von den Missionaren des heiligen Paulus gegründet wurde.

ALLEN HELFEN, JEDEM EINZELNEN
Für das Zentrum ist es nicht leicht, allen Familien zu helfen, vor allem jenen mit Kindern und alten, oft kranken Menschen, doch alle, die um Hilfe bitten, erhalten Unterstützung: Essen, Kleidung, Hilfe für pflegebedürftige, alte Menschen und die Eingliederung der Kinder in die verschiedenen Schulen.

BITTE HELFEN SIE, DAMIT FAMILIEN MIT KINDERN UND ALTEN MENSCHEN WEITERHIN UNTERSTÜTZT WERDEN KÖNNEN!

Die wirtschaftliche Lage im halbzerstörten Syrien ist katastrophal und hindert diese Familien daran, auf eigenen Füßen zu stehen. Die Deckung ihrer Grundbedürfnisse stellt für das Zentrum eine große finanzielle Belastung dar, und der Leiter, Pater Walid Iskandafy, befürchtet, dass er bald nicht mehr die Mittel haben wird, diesen Familien beim Überleben zu helfen.

Libanon am abgrund

DANK IHRER SPENDE WIRD DAS PSYCHIATRISCHE KRANKENHAUS VOM KREUZ WEITERHIN ERWACHSENE UND KINDER BEHANDELN KÖNNEN

KRANKE, DIE NIEMAND SONST AUFNIMMT
Das Krankenhaus befindet sich auf einer Anhöhe in der Hauptstadt Beirut und wurde im Jahr 1930 von den Franziskanerinnen vom Kreuz gegründet. Heute beherbergt es mehr als 800 Erwachsene und Kinder mit schweren psychischen Erkrankungen; viele von ihnen wurden gerade aufgrund ihrer Krankheit von der Familie verlassen.

FACHÄRZTLICHE VERSORGUNG UND VIEL LIEBE
Auf den vier Stationen (Unsere Liebe Frau, St. Dominik, St. Michael und St. Joachim) arbeiten Ärzte und Pflegepersonal, die auf psychiatrische Krankheiten spezialisiert sind. Die Ordensschwestern leiten das Krankenhaus und kümmern sich auf liebevolle Weise darum, dass niemand einsam und ohne die Wärme einer Familie sein muss.

BITTE HELFEN SIE, DAMIT DIE KRANKEN MENSCHEN WEITERHIN GEPFLEGT WERDEN KÖNNEN!
Die anhaltende Wirtschaftskrise im Libanon, die die Inflationsrate auf 210 % getrieben hat, schiebt das Krankenhaus auf den Abgrund zu. Die ständige Sorge der Leiterin, Schwester Jeannette Abou Abdallah, und ihrer Mitschwestern ist es, genügend Mittel zu haben, um Mahlzeiten und spezifische Arzneimittel zu bezahlen. Sie fürchten, nach und nach die Zahl der Kranken reduzieren zu müssen, bis hin zu einer Schließung des Krankenhauses.

Aiuta le famiglie cristiane di Siria e i malati del Libano!

 

 

Siria ancora in emergenza

Grazie al tuo dono il Centro San Pietro potrà continuare ad aiutare famiglie con anziani e bambini

 

Miracolosamente sopravvissuti alla guerra
Negli 11 anni di guerra sono state migliaia le famiglie che si sono rifugiate a Marmarita, nella Valle dei Cristiani. Gli abitanti del luogo hanno condiviso con loro il poco che avevano, ma la speranza è giunta grazie all’opera del Centro San Pietro fondato nel 2011 dai Missionari di San Paolo.

Aiutarli tutti, uno per uno
Per il Centro non è facile assistere tutte le famiglie, in particolare quelle con bambini e anziani spesso malati, ma tutti coloro che chiedono un aiuto ricevono sostegno: cibo, farmaci, indumenti, assistenza per gli anziani non autosufficienti e inserimento dei bambini nella scuola primaria e secondaria.

Doniamo per assistere famiglie con bambini e anziani
La situazione economica della Siria è disastrosa e impedisce alle comunità cristiane di tornare autosufficienti. Per il Centro far fronte ai loro bisogni primari è un impegno economico gravoso che fa temere al direttore, padre Walid Iskandafy, di non avere più i mezzi per aiutare queste famiglie a sopravvivere.

 

Libano in agonia

Grazie al tuo dono l’Ospedale psichiatrico della Croce potrà continuare a curare adulti e bambini

 

Malati che nessun altro accoglie
L’Ospedale si trova sulle alture di Beirut ed è stato fondato nel 1930 dalle Suore Francescane della Croce. Oggi ospita oltre 800 adulti e bambini affetti da patologie psichiatriche gravi, in molti casi abbandonati dalle famiglie proprio perché soffrono di disturbi mentali.

Cure specialistiche e tanto amore
Nei quattro reparti (Notre-Dame, San Domenico, San Michele e San Giacomo) operano medici e infermieri specializzati in patologie psichiatriche. Le suore, che sono le responsabili dell’Ospedale, assicurano la cura contro la solitudine con un’assistenza amorevole che dona il calore di una famiglia.

Doniamo per curare i malati
L’inarrestabile crisi economica del Libano che ha portato l’inflazione al 210% sta spingendo l’ospedale verso il baratro. Avere i mezzi per assicurare pasti e medicine specifiche è la costante preoccupazione della responsabile
suor Jeannette Abou Abdallah e delle sue consorelle, le quali temono di dover via via ridurre il numero dei malati accolti, fino ad arrivare alla chiusura dell’ospedale.

Salviamo dalla chiusura 61 scuole cattoliche libanesi

Cari benefattori, cari amici, 

dall’ottobre 2019 una piaga apocalittica scuote il Libano con il crollo di un Paese e lo schiacciamento di un popolo sotto la pressione di una situazione economica grave che umilia i cittadini. Tutto questo a causa di uno Stato completamente assente nell’erogazione dei servizi pubblici essenziali, assenza i cui effetti abbiamo sperimentato, in particolare, in occasione dell’esplosione nel porto di Beirut, descritta come di portata nucleare.

La povertà sta devastando pesantemente le nostre comunità e i nostri fedeli vivono come dei condannati a morte a causa della corruzione dilagante. Di fronte a questa situazione drammatica tutti cercano di fuggire: medici, professori universitari, artigiani, giovani e quanti abbiano l’opportunità di farlo.

Con l’incubo del dollaro che ha completamente fagocitato il valore della lira libanese, come possiamo continuare a vivere con uno stipendio che non supera in media l’equivalente di 40 dollari? Viviamo come persone destinate a morire perché non possiamo più permetterci di pagare i farmaci per le malattie croniche, né di pagare i ricoveri ospedalieri, né l’elettricità, né il gas butano. E che dire quando le famiglie vengono private dei generi alimentari di prima necessità e del latte per i bambini piccoli? Proviamo una grande amarezza che rattrista il cuore e grande vergogna!

Il quadro di un Libano deteriorato e martoriato è ulteriormente appesantito dalla presenza di due milioni di rifugiati, di cui 1,5 milioni siriani, in un Paese che corrisponde a circa un trentesimo della Vostra Italia.

La Chiesa, la cui missione è quella di predicare il Regno di Dio, cerca con i suoi modesti mezzi di compensare l’assenza dello Stato attraverso ospedali e scuole di proprietà delle congregazioni religiose. Tali istituti, tuttavia, soffrono per la crisi economica, e ci si chiede quanto potranno ancora resistere considerata la mancanza di fondi e la partenza di insegnanti, medici e infermieri. E le diocesi, che non hanno entrate ma che ogni giorno devono aiutare le famiglie povere, come possono continuare la loro  missione? 

Desidero esprimere un sentito ringraziamento ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, che da decenni sostiene generosamente la Chiesa in Libano, dimostrandoci fraternità, solidarietà e vicinanza, tali da consentirci di continuare nel nostro apostolato e nella nostra testimonianza cristiana. A nome di tutti i libanesi sostenuti dalla Vostra Fondazione esprimo la mia profonda gratitudine. 

Portiamo calorosamente Voi e i Vostri cari nelle nostre preghiere.

† Charbel Abdallah
Arcivescovo maronita di Tiro (Libano)

 

Pasti caldi per i cristiani siriani rifugiati in Libano

In Libano vivono circa 1.500.000 di rifugiati siriani, il 75% dei quali al di sotto della soglia di povertà. Si tratta di una condizione drammatica, ulteriormente aggravata dall’emergenza sanitaria del Covid-19 e dalla crisi politico-economica. 

I rifugiati, molti dei quali cristiani, sono fuggiti da città come Damasco, Aleppo, Homs, Raqqa e Idlib, semidistrutte dalla guerra. I nuclei familiari nel 70% dei casi contano almeno un membro bisognoso di assistenza speciale perché affetto da malattia cronica o da disabilità. Spesso vivono in tendopoli o in garage lungo le strade.  

La Chiesa è in prima linea per aiutarli a sopravvivere e a Zahlé, nella Valle della Beqaa, ospita centinaia di famiglie cristiane che siedono alla “Tavola di San Giovanni il Misericordioso” per ricevere almeno un pasto caldo al giorno. ACS ha accolto la richiesta della Diocesi di prolungare di un anno il contributo per garantire il funzionamento della mensa della speranza.

Libano, un Paese alla fame

Cibo per 2.500 famiglie cristiane a Zahleh

La catastrofica esplosione nel porto di Beirut del 4 agosto 2020 ha segnato il punto di non ritorno nella crisi del sistema economico e politico. I numeri sono drammatici: potere d’acquisto degli stipendi ridotto a un decimo, tasso di povertà al 74%, prezzi dei beni di consumo aumentati fino al 120%. A causa della carenza di elettricità (l’interruzione dell’erogazione dura anche 20 ore al giorno) e della mancanza di combustibile, gli ospedali hanno ridotto drasticamente la loro attività.

La priorità di migliaia di famiglie libanesi è trovare ogni giorno da mangiare e la Chiesa è in prima linea per la loro sopravvivenza. L’Arcidiocesi di Furzol e Zahleh, nella valle della Beqaa, chiede il Vostro aiuto per donare beni alimentari (tra cui zucchero, riso, latte e pane) a 2.500 famiglie cristiane. I Sacerdoti delle parrocchie provvederanno alla distribuzione del “cibo della speranza” ogni domenica alla fine della Santa Messa.