ACS per i cristiani di India, Nigeria e Venezuela

In India si registrano centinaia di attacchi ai danni dei cristiani, senza alcuna reazione da parte delle forze di polizia.
In Nigeria attacchi, rapimenti e uccisioni sono in costante aumento. Quanto al Venezuela, la Chiesa Cattolica continua a denunciare il deterioramento della democrazia, lo sfollamento forzato delle persone e la povertà punitiva, oltre alle continue violazioni dei diritti umani commesse dal governo.

 

ACS per i cristiani di India, Nigeria e Venezuela

In India si registrano centinaia di attacchi ai danni dei cristiani, senza alcuna reazione da parte delle forze di polizia.
In Nigeria attacchi, rapimenti e uccisioni sono in costante aumento. Quanto al Venezuela, la Chiesa Cattolica continua a denunciare il deterioramento della democrazia, lo sfollamento forzato delle persone e la povertà punitiva, oltre alle continue violazioni dei diritti umani commesse dal governo.

 

Aiutiamo la parrocchia di Lazu ad acquistare un veicolo per la pastorale

parrocchia di Lazu in India

La parrocchia di San Francesco Saverio si trova a Lazu, una remota località della diocesi di Miao nell'estremo nord-est dell'India, vicino alla frontiera con il Myanmar. Alla parrocchia appartengono 10 villaggi per un totale di circa 2500 fedeli cattolici.

Le popolazioni di questa regione provengono da minoranze etniche oppresse e sono molto povere. La maggior parte sono costretti a lavorare come operai giornalieri per i grandi proprietari terrieri locali e lottano per sopravvivere con i loro salari pietosi. Qualsiasi piccola crisi familiare, come un membro della famiglia che si ammala, può costringerli a prendere in prestito dai loro datori di lavoro e quindi cadere in schiavitù salariale, dal momento che non possono mai permettersi di pagare i loro debiti insieme agli interessi esorbitanti imposti dai creditori.

La parrocchia è comunque molto vivace. Ci sono due sacerdoti e tre religiose che lavorano nella comunità, e ogni villaggio ha anche due catechisti che conducono la preghiera del mattino e della sera ogni giorno. Il sacerdote visita ogni villaggio una volta alla settimana, celebrando la santa Messa e amministrando gli altri sacramenti.

Ma alcuni dei villaggi si trovano a 50 km dal centro parrocchiale e l'auto utilizzata dai sacerdoti per il loro lavoro pastorale è un mezzo di trasporto non affidabile che ha costante bisogno di riparazioni costose.

Padre Samuel si è rivolto ad ACS Italia per chiedere aiuto: «Se poteste aiutarci ad acquistare un veicolo per il lavoro pastorale, potremmo ampliare la formazione religiosa per i cattolici nei villaggi della nostra parrocchia di Lazu. Le famiglie, i giovani e gli adulti cresceranno costantemente nella loro fede e in futuro potranno trasmettere il Vangelo di Cristo ai propri figli e nipoti. Abbiamo bisogno di questo veicolo con urgenza, dal momento che la nostra auto attuale è costantemente rotta. Contiamo sul vostro generoso aiuto!»

Vogliamo sostenere Padre Samuel e i suoi parrocchiani raccogliendo per loro 10.400 euro in modo che possano acquistare un veicolo adatto. Vuoi dare loro una mano?

In India costruiamo una casa per i Missionari Francescani

Sohphoh è uno dei più remoti villaggi della diocesi di Shillong, nell'estremo nord-est dell'India, una regione di grande povertà. Per molti anni gli anziani del villaggio hanno supplicato il loro Vescovo di inviare loro dei missionari cattolici. Con loro grande gioia quattro anni fa è arrivato un gruppo di Fratelli Missionari Francescani. La loro congregazione, fondata nel 1901 in India, è specificamente dedicata alla pastorale, specialmente nelle regioni remote e difficili, e allo stesso tempo all'opera educativa e allo sviluppo.

Sohphoh conta circa 115 famiglie cattoliche, tutte appartenenti alla tribù Khasi. La maggior parte di esse ha da sei a otto figli, la maggior parte dei quali non è in grado di frequentare la scuola e quindi ha poche prospettive di un futuro migliore. Durante la pandemia qui sono morte molte persone e la povertà si è ulteriormente diffusa. Nonostante queste gravi difficoltà, tali famiglie sono felici e grate per la presenza dei missionari francescani.

I frati non hanno tuttavia un luogo adatto per vivere. Il clima è difficile, con caldo estremo in estate e freddo pungente in inverno. La malaria e altre malattie sono diffuse, e i missionari hanno anche bisogno di spazio sufficiente per organizzare adeguatamente il loro apostolato.

ACS vuole inviare loro 28.600 euro affinché possano costruire una casa modesta ma adeguata. Vuoi aiutarli anche tu?

India: costruiamo una casa parrocchiale e una cappella

La diocesi di Bettiah si trova nell'estremo nord-est dell'India, al confine con il Nepal, una delle regioni più povere del Paese. I fedeli coltivano piccoli appezzamenti di terra ma il raccolto non è sufficiente per vivere per cui, quando il lavoro dei campi lo consente, lavorano come braccianti a giornata. Pochi sanno leggere e scrivere. La Chiesa Cattolica si occupa soprattutto dei poveri e dei bisognosi, indipendentemente dalla loro religione o condizione di casta. E il bisogno è davvero grande. 

In quest’area della diocesi, tuttavia, non c’è nemmeno una chiesa vera e propria. L'attuale "cappella", insieme all'abitazione del sacerdote, consistono in una vecchia casa di fango, già ultracentenaria e decisamente troppo piccola. Le tegole sono semplicemente argilla essiccata. I topi hanno rosicchiato buchi nelle pareti e nel pavimento e le travi vengono mangiate dalle termiti. Il tetto rischia di crollare da un momento all'altro e durante la stagione delle piogge perde anche gravemente. 

ACS intende inviare 28.400 euro in modo che la diocesi di Bettiah possa costruire una cappella decente e fornire un riparo modesto ma dignitoso ai sacerdoti. 

Vuoi aiutare anche tu questi fratelli indiani? 

India, catastrofe Covid-19

Aiuti a 190 sacerdoti e 800 suore che sostengono poveri e malati a Calicut

L’andamento della pandemia da Covid-19 continua ad essere drammatico e il sistema sanitario è sottoposto a una pressione senza precedenti. Mancano posti letto nonché presidi essenziali per affrontare la malattia, a cominciare dall’ossigeno. Le ripercussioni sociali della pandemia sono enormi considerato che i tanti poveri che lavoravano a “giornata”, senza contratto, sono rimasti disoccupati a causa dei lockdown. In India si muore 
di Covid e di fame.

In questa drammatica situazione la Chiesa non abbandona i poveri e i malati ed è impegnata con sacerdoti e suore ad assistere i più bisognosi. La diocesi di Calicut chiede il Vostro aiuto per consentire a 190 sacerdoti e 800 suore di continuare la loro opera soprattutto tra i poveri e i malati nelle zone rurali dove non c’è assistenza sanitaria.

COVID in India: ACS raccoglie 5 milioni di euro per 200 progetti

La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre ha approvato un ampio programma di soccorso composto da quasi 200 progetti per proteggere dalla pandemia sacerdoti, religiosi, catechisti, le loro famiglie e comunità intere in più di 140 diocesi dell’India. Per dare corpo a questo ambizioso pacchetto di aiuti saranno necessari oltre 5 milioni di euro, che verranno raccolti dalle 23 Sezioni nazionali della fondazione, compresa quella italiana. 

Quando l'India è stata colpita dalla prima ondata della pandemia, tra giugno e settembre 2020, le istituzioni cattoliche locali hanno fatto fronte alla crisi attingendo alle loro già magre riserve finanziarie. Purtroppo, dopo oltre un anno di impegno per sostenere e proteggere le proprie comunità, i fondi sono terminati. Le congregazioni religiose stanno sperimentando gravi difficoltà anche nel reperimento del cibo. Questa situazione disastrosa sta colpendo la Chiesa in tutta l'India e in ogni Stato federale, dall'Arunachal Pradesh nel nord-est al Kerala nel sud-est del Paese. 

Grazie ai progetti di ACS verranno forniti ossigeno, apparecchiature per la filtrazione dell'aria, cure mediche per quanti sono affetti dal COVID, sostegni di emergenza per le famiglie più bisognose, dispositivi di protezione personale come mascherine, gel disinfettante, guanti e schermi facciali. Alcuni dei finanziamenti saranno destinati a quanti lavorano nelle istituzioni gestite da congregazioni religiose e diocesi, in particolare scuole e centri pastorali, costretti a chiudere a causa della pandemia lasciando così lavoratori e famiglie senza reddito. Altre iniziative sono destinate a sostenere i catechisti, il cui ruolo è diventato ancor più importante per raggiungere le comunità situate in aree remote, difficilmente raggiungibili dai sacerdoti specie in questa fase pandemica.

Mons. Bhagyaiah Chinnabathini è vescovo della diocesi di Guntur, una delle zone più colpite dello Stato indiano di Andhra Pradesh, nel sud-est del Paese. In un colloquio con ACS racconta che «le chiese, le scuole e tutti i nostri centri di formazione e animazione sono chiusi. Abbiamo 171 sacerdoti che lavorano nella diocesi e 590 catechisti che ci aiutano nel ministero attivo». Tutti loro sono stati profondamente colpiti dalla pandemia, cinque sacerdoti e molti catechisti sono morti per il COVID-19. «Molti altri sono malati e non siamo in grado di far fronte alle spese mediche per i nostri sacerdoti», aggiunge il prelato. «Abbiamo 195 comunità religiose situate nella diocesi di Guntur. Circa 816 suore sono impegnate in diversi ministeri, come l'istruzione, la pastorale e la sanità. Anche queste religiose stanno soffrendo molto. Molte sono state contagiate dal coronavirus. In questa terribile situazione, che ci preoccupa molto, è una benedizione che ACS si sia fatta avanti per aiutarci con questo programma di aiuti di emergenza», conclude mons. Chinnabathini.
 

In India ACS forma i laici cristiani per l'apostolato familiare

La diocesi di Tura, nello Stato nordorientale indiano di Meghalaya, è stata fondata nel 1973 e all’epoca contava solo quattro parrocchie. Oggi ve ne sono 45. La gente vive principalmente di agricoltura di sussistenza, la quale dipende dalle piogge monsoniche. La Chiesa ha istituito in diverse località ostelli residenziali per i bambini e i giovani provenienti dai villaggi più remote, i quali difficilmente sarebbero in grado di compiere ogni giorno il lungo viaggio verso la scuola. Proprio tra questi giovani fiorisce la maggior parte delle vocazioni religiose. Ci sono molti altri bambini che, purtroppo, sono abbandonati. 

La necessità dell'accompagnamento pastorale delle famiglie e dei giovani è della massima importanza, poiché molti giovani si sposano con quelli di altre fedi e finiscono per rinunciare alla propria fede cattolica. Aumentano anche i divorzi e le famiglie divise. Vi sono poi alcune tradizioni locali problematiche, ad esempio la pratica dei matrimoni combinati tra cugini, ancora molto diffusa. E poi c'è la pratica per cui, se uno dei coniugi muore, l'altro spesso si risposa con un parente. In tali situazioni la differenza di età può essere notevole. L'idea alla base di queste tradizioni è quella di mantenere la ricchezza e la proprietà all'interno della famiglia. Un crescente numero di giovani rifiuta queste tradizioni, che non rispettano né il libero arbitrio né la felicità dei coniugi. Questo a sua volta porta a conflitti all'interno delle famiglie. 

«E' giunto il momento di coinvolgere i laici, affinché possano assumere un ruolo attivo nell'apostolato familiare», afferma Mons. Andrew Marak, Vescovo della diocesi di Tura. Naturalmente questi collaboratori laici devono prima di tutto essere formati per il loro lavoro con le famiglie, e così il vescovo ha stabilito un programma composto da una serie di corsi di formazione speciali per 630 collaboratori laici, divisi in cinque gruppi. Il programma tuttavia richiede fondi che attualmente non sono disponibili. A causa della pandemia le entrate delle raccolte domenicali si sono ridotte quasi a zero, e le famiglie non possono permettersi di contribuire neanche con una manciata di riso.

ACS ha quindi deciso di sostenere questo fondamentale programma con un contributo di 7.000 euro. Vuoi aiutarci? 
 

Costruiamo una chiesa dei Padri Scolopi nel Nord-Est dell'India

La missione dei Padri Scolopi a Kamda, nello stato di Jharkhand, nel Nord-Est dell'India, è circondata da decine di villaggi nella giungla. La popolazione appartiene alle minoranze etniche più vulnerabili e solo pochi di loro sanno leggere e scrivere. La maggior parte del popolo locale pratica un'agricoltura di sussistenza e i bambini sono obbligati a lavorare fin da piccoli per aiutare le loro famiglie. I missionari si stanno impegnando per consentire loro di frequentare la scuola e avere così un futuro migliore. In questo modo i religiosi realizzano la finalità principale della loro missione: l'educazione integrale dei giovani, la gestione delle scuole, soprattutto per i poveri. 

I Padri Scolopi sono anche responsabili della cura pastorale della comunità. Attualmente 484 famiglie cattoliche appartengono alla missione di Kamda, che presto sarà elevata allo status di parrocchia indipendente. I bambini della comunità amano andare al catechismo domenicale, dove possono imparare i rudimenti della fede. 

Attualmente la comunità non ha una chiesa propria e la parrocchia centrale di Torpa, alla quale la missione appartiene, è troppo lontana e la Messa viene celebrata a Kamda all'aperto. La comunità continua a crescere e la domenica in molti percorrono a piedi 5-15 km per partecipare alla Messa. I fedeli desiderano una chiesa propria ma sono troppo poveri per poterla finanziare da soli.

Aiuto alla Chiesa che Soffre vuole aiutarli con un contributo di 25.000 euro da destinare alla costruzione della chiesa. Vuoi darci una mano ad aiutarli?

Offerte per la celebrazione di Messe da parte di 113 sacerdoti della diocesi di Tezpur

La diocesi di Tezpur si trova nello stato indiano nord-orientale dell'Assam, noto per la produzione di tè. I circa 195.000 cattolici locali rappresentano una piccolissima minoranza tra gli 84 milioni di abitanti. La maggior parte di loro appartiene a varie tribù indigene e lavora nelle piantagioni di tè o nell’agricoltura. Ci sono poche altre opportunità di lavoro, i livelli di alfabetizzazione sono molto bassi, e quindi per molti è quasi impossibile sfuggire al circolo vizioso della povertà e della disoccupazione. Le famiglie vivono in piccole capanne in condizioni igieniche precarie e le malattie si diffondono facilmente, non c'è acqua corrente o elettricità nei villaggi e quasi nessun tipo di trasporto pubblico.

La Chiesa Cattolica sostiene queste persone in tutte le loro necessità e al meglio delle sue capacità. I sacerdoti annunciano la Buona Novella, che è ben accolta da molti, e i fedeli partecipano attivamente alla vita della Chiesa. I sacerdoti rendono tangibile il messaggio di Cristo anche attraverso atti concreti di carità e aiutandoli, attraverso l'educazione e la formazione, ad affrancarsi dalla miseria.

Non sorprende che i 113 sacerdoti della diocesi di Tezpur abbiano molto da fare, ma poiché anche la Chiesa della regione è povera, il Vescovo Michael Akasius Toppo chiede il nostro aiuto: «Stiamo cercando di portare il messaggio redentore di Cristo al popolo di tutte le tribù e lingue, ma abbiamo bisogno di una mano. Confidiamo nel vostro prezioso sostegno che sarà un incoraggiamento per i nostri sacerdoti e per le nostre comunità. Spero nella vostra generosità, e vi chiedo offerte per la celebrazione di S. Messe. I nostri sacerdoti saranno per sempre grati e ricorderanno i benefattori sull'altare».

L'obolo per la Messa è un'antica tradizione nella Chiesa. Il sacerdote che celebra la Santa Messa lo fa per le intenzioni della persona che ha offerto la Messa stessa, sia che si tratti di un malato o dell'anima di una persona cara defunta, sia che si tratti di un'altra intenzione. Il denaro donato non è in alcun modo un "pagamento" bensì un’offerta per il sostegno materiale del sacerdote, spesso necessaria per la sopravvivenza sua e della comunità.

ACS ha promesso di far arrivare alla diocesi 30.000 euro per la celebrazione di S. Messe al fine di sostenere i suoi 113 sacerdoti. Dona anche tu per far celebrare secondo le tue intenzioni e per aiutare questi ministri di Dio!