Pasti caldi per i cristiani siriani rifugiati in Libano

In Libano vivono circa 1.500.000 di rifugiati siriani, il 75% dei quali al di sotto della soglia di povertà. Si tratta di una condizione drammatica, ulteriormente aggravata dall’emergenza sanitaria del Covid-19 e dalla crisi politico-economica. 

I rifugiati, molti dei quali cristiani, sono fuggiti da città come Damasco, Aleppo, Homs, Raqqa e Idlib, semidistrutte dalla guerra. I nuclei familiari nel 70% dei casi contano almeno un membro bisognoso di assistenza speciale perché affetto da malattia cronica o da disabilità. Spesso vivono in tendopoli o in garage lungo le strade.  

La Chiesa è in prima linea per aiutarli a sopravvivere e a Zahlé, nella Valle della Beqaa, ospita centinaia di famiglie cristiane che siedono alla “Tavola di San Giovanni il Misericordioso” per ricevere almeno un pasto caldo al giorno. ACS ha accolto la richiesta della Diocesi di prolungare di un anno il contributo per garantire il funzionamento della mensa della speranza.