INDONESIA. Quattro moto per i sacerdoti delle nuove parrocchie di Sumba

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Sull’isola indonesiana di Sumba circa il 65% della popolazione è cristiana, e questa è una cosa straordinaria se si pensa che l’Indonesia è il Paese musulmano più popoloso al mondo. Per la maggior parte si tratta di protestanti, e questo perché nel 1912 il governo coloniale olandese decise che a Sumba avrebbero lavorato solo missionari protestanti, mentre nell’isola di Flores solo missionari cattolici. Ciononostante, ben presto nell’isola di Sumba tornarono i cattolici grazie ai Missionari del Verbo Divino (1921) ed ai Redentoristi (1969). L’attuale vescovo di Weetebula, anch’egli redentorista, osserva con gioia l’aumento del numero di cattolici sull’isola. Attualmente la sua diocesi conta 24 parrocchie e due nuove parrocchie “filiali”: quella di San Paolo e quella di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.   La parrocchia di San Paolo, a Karuni, ha 7.602 credenti che appartengono a ben 16 villaggi differenti, per giungere il più lontano dei quali ci si impiega un’ora in motocicletta. Molte strade non sono asfaltate, il terreno è accidentato ed in parte roccioso. Quando le moto dei sacerdoti si rompono, loro stessi devono essere in grado di ripararle e per questo motivo portano sempre con sé, in uno zaino, gli strumenti necessari.   La parrocchia di San Alfonso Maria de’ Liguori, a Kererobo, ha più di 8.000 fedeli che vivono in 9 località differenti. Qui il terreno è pianeggiante, però durante il periodo delle piogge le strade si riempiono di fango divenendo molto scivolose e dunque pericolose.   Il vescovo Wooga spiega la sua richiesta ad ACS: «Le motociclette sono il veicolo ideale per percorrere strade come le nostre, che non sono quasi mai asfaltate. Con le moto è possibile raggiungere tutti i nostri parrocchiani anche nei villaggi più lontani. Inoltre, nel periodo delle piogge, le strade si riempiono di fango per cui c’è bisogno di avere moto con parafanghi robusti».   Affinché i sacerdoti ed i catechisti delle due nuove parrocchie  possano raggiungere i propri fedeli, il vescovo ci ha chiesto quattro nuove motociclette, ed Aiuto alla Chiesa che Soffre ha accettato di finanziarne l’acquisto per un importo pari a 7.000 euro.