La popolazione del Nepal comprende diversi gruppi etnici e la maggioranza dei suoi 30 milioni di abitanti è indù. Gli 8.000 cattolici del Paese costituiscono quindi una piccolissima minoranza della popolazione. Anche se poco numerosa, la Chiesa cattolica in Nepal è viva e prospera.
La pandemia ha colpito duramente il Paese, così come la vicina India. Anche la Chiesa è in grave difficoltà. Il vicario apostolico, il vescovo Paul Simick, originario dell'India, è molto preoccupato per il benessere dei suoi sacerdoti, ma non può permettersi di fornire loro alcuna forma regolare di reddito. È disposto a condividere quel poco che ha con i suoi presbiteri, specialmente con quelli che lavorano nelle parrocchie più povere e remote del Paese, ma la crisi causata dal coronavirus lo ha lasciato privo di risorse.
Mons. Simick ha quindi scritto ad ACS: «Le offerte per la celebrazione di Messe sono l'unico mezzo di sostentamento per i nostri sacerdoti, per le loro necessità personali e mediche e per qualunque piccolo progetto pastorale occasionale che possano realizzare nelle proprie parrocchie. Purtroppo, tuttavia, il vicariato non è in grado di sostenere regolarmente i nostri sacerdoti. Quindi, se poteste aiutarci con offerte per la celebrazione di Messe sarebbe davvero una benedizione […] Ve ne saremmo estremamente grati».
ACS ha promesso al vescovo offerte per la celebrazione di Messe da parte dei 31 sacerdoti del suo vicariato e secondo le intenzioni dei benefattori, per un valore complessivo di 24.000 euro.
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