ACS IN EGITTO

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Dal 22 al 28 gennaio una delegazione di ACS, guidata dal direttore Alessandro Monteduro ha visitato alcune città dell'Egitto. La delegazione ACS, che comprendeva anche il vescovo di Carpi monsignor Francesco Cavina, si è recata nei luoghi colpiti dagli ultimi attacchi alla comunità cristiana e ha incontrato le famiglie delle vittime. Tra queste Maryam, la moglie del custode della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo al Cairo ucciso nell’attentato del dicembre 2016. «Ci ha subito detto di aver perdonato gli assassini del marito – ha riferito Monteduro – e poi ha aggiunto: “Noi cristiani sappiamo di essere esposti e siamo pronti a morire per la nostra fede”».

La delegazione ha potuto notare le numerose misure di sicurezza poste a difesa di ogni chiesa. «Ma ciò che più ci ha colpito in questi giorni – ha aggiunto il direttore di ACS – è la pienezza e la bellezza della fede dei copti d’Egitto che nonostante gli attentati, nonostante il terrore creato dall’azione dei gruppi fondamentalisti islamici, non smettono di affollare i loro luoghi di preghiera». Una comunità forte quella copta, che tuttavia ha bisogno del nostro aiuto. «È importante che i cristiani italiani tornino in Egitto, seguendo l’itinerario della Sacra Famiglia – ha affermato Monteduro – i nostri fratelli ne hanno realmente bisogno ed è il modo migliore per dimostrare che tutti assieme siamo un’unica comunità cristiana».