LITUANIA. Una storia di successo: settimana missionaria a Kaunas

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Questa “settimana missionaria” fu organizzata dal Centro Cattolico di Evangelizzazione di Kaunas, il cui direttore, Jeronimas Serebrinskas, si era rivolto ad Aiuto alla Chiesa che Soffre per chiedere un sostegno economico per l’evento. Senza il nostro aiuto di 12.000 euro, l’incontro non avrebbe avuto luogo e non si sarebbero potuti pagare i libri dei canti, gli inviti, le traduzioni, il sostentamento e i costi del viaggio. Numerose lettere testimoniano quanto forticante è stata questa settimana per i partecipanti. Grazie a questi esercizi spirituali, molti sacerdoti si sono sentiti rinnovati e fortificati; ma queste giornate sono state anche una fonte di energia per molti laici.   I sacerdoti lituani devono affrontare molte sfide giorno dopo giorno. Nella maggior parte dei casi dirigono tra le due e quattro parrocchie contemporaneamente e sono più amministratori che sacerdoti. In questo modo corrono il pericolo di mettere da parte la loro vocazione sacerdotale. “Ad essere sinceri, non sorridiamo a causa della quantità di lavoro e, a volte, all’esaurimento”, segnala, ad esempio, il Fratello Povilas, che ha partecipato agli esercizi. “A volte ho nella testa tante preoccupazioni e dubbi rispetto al futuro che mi dimentico del mio interlocutore. E mi dimentico anche che un sorriso facilita la conversazione”, aggiunge. Gli esercizi spirituali gli hanno mostrato che è possibile “lasciare che Dio sorrida attraverso di me”. I sacerdoti come lui hanno bisogno di giornate di incontro e di interscambio. Le ore vissute in comune non solo sono arricchenti, ma che, soprattutto, rendono più profonda la vocazione sacerdotale. A P. Egidijus questi giorni lo hanno aiutato a “ritornare a Dio, il mio primo amore; a rinnovarmi; ad avere tempo per pregare; a ricordare perchè sono sacerdote e monaco”. E precisa: “Dobbiamo dimenticare che le cose più importanti nella nostra vita sono la preghiera e Dio. Spesso lo mettiamo al secondo posto. L’incontro ci ha ricordato le cose più essenziali nella vita”.   Il P. Marius, un giovane sacerdote, ci racconta: “Sono sacerdote da dieci anni. Prima dell’incontro non mi ero mai posto la domanda di quale è l’obbiettivo principale del mio sacerdozio”. Durante gli esercizi si chiese: “Perché sono sacerdote?” . E concluse: “Di qualsiasi cosa si tratta, è di abbandonarsi totalmente. Quando pronuncio la preghiera di consacrazione, io mi scarifico per il bene del prossimo; sacrifico il mio tempo, i miei doni e tutta la mia vita. Ora celebro ogni Santa Messa pensando a questo”.   L’allegria fu grande quando l’ultimo giorno degli esercizi spirituali affluirono 500 persone alla Messa solenne. Giovani di differenti gruppi giovanili e associazioni si incaricarono della musica, e divenne l’occasione per confessarsi e per l’adorazione.  Gli esercizi si conclusero con una conferenza del P. Cantalamessa nell’Università Cattolica, alla quale si recarono 1.500 persone che riempirono l’aula magna: molti si sedettero sulle scale o rimasero in piedi. Gruppi di preghiera da tutte le parti della Lituania e invitati da tutta l’Europa erano arrivati per ascoltare il predicatore, che esclamò: “Chi dice che il Crisitanesimo è morto, venga a Kaunas! Chi dice che il Cristianesimo è malinconico e retrogrado, venga a Kaunas!”    

Intervento di isolamento termico nella Chiesa dello Spirito Santo di Grigiskes

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In Lituania, in inverno, fa molto freddo: i 30 gradi sotto zero non sono un’eccezione. Quando la temperatura si abbassa in questo modo, i bambini della parrocchia dello Spirito Santo di Grigiskes (vicino a Vilnius) non possono recarsi in chiesa perchè rischierebbero di ammalarsi: “Abbiamo molta voglia di andare in chiesa, però i nostri genitori non ce lo permettono quando fa così freddo” – ci scrivono.     Il problema è lo scarso isolamento termico della chiesa dello Spirito Santo, e la stessa cosa vale per il centro pastorale e per la parrocchia. “Durante le ore di catechismo indossiamo molti vestiti e beviamo té bollente per cercare di riscaldarci” – ci raccontano i bambini, che seguono coraggiosamente le lezioni di catechismo bardati con cappelli e sciarpe. Costoro amano andare in parrocchia anche nel tempo libero: aiutano a decorare la chiesa, costruiscono il Presepe a Natale, svolgono piccoli compiti e vi si riuniscono anche per giocare e dipingere. Inoltre si occupano anche delle persone che stanno peggio di loro: non molto tempo fa, infatti, si sono recati (accompagnati da una religiosa), in un orfanotrofio dove vengono accolti non solo coloro che hanno perso i genitori, ma anche coloro che pur avendoli versano in condizioni economiche e/o sociali disastrose. Il tasso di disoccupazione è molto alto e per questo molti adulti sono costretti a cercare lavoro all’estero, lasciando i figli a casa: a causa di ciò si sente sempre di più parlare di euroorfani, riferendosi ai bambini/giovani dell’Europa dell’Est. La necessità distrugge le famiglie, e coloro che emigrano lasciano dietro di sé bambini abbandonati. In questo contesto, le parrocchie svolgono un ruolo importante, perchè si occupano dei bambini, danno loro sicurezza e modo di impiegare bene il proprio tempo libero. Anche la parrocchia dello Spirito Santo offre attività di questo tipo a bambini e ragazzi e, d’estate, organizza campi estivi in montagna per i più giovani.   L’elevato tasso di disoccupazione è anche la causa del proliferare di alcolisti. Per costoro, la parrocchia ha organizzato il gruppo degli Alcolisti Anonimi: “Molte persone intelligenti, però alcoliste, di età compresa fra i 30 ed i 45 anni, frequentano questo gruppo con la speranza di liberarsi da tale dipendenza” -, ci dice il parroco, P. Andzej Andzejevski.   Dei 12.000 abitanti della città, 8.000 sono cattolici. La Lituania è l’unico Paese notoriamente cattolico della ex-Unione Sovietica, nonostante la sua Chiesa abbia dovuto soffrire moltissimo durante la persistenza dei governi comunisti. C’è da fare ancora molto: l’ingresso della Lituania in Europa non è stato vantaggioso per la Chiesa. Quest’ultima, infatti, come nella maggior parte dei Paesi del cosiddetto “mondo libero” , è vittima di un cattivo vento che travolge i difensori dei valori cristiani e della concezione cristiana dell’Uomo. Pertanto è molto bello sapere che ci sono bambini che spontaneamente desiderano frequentare la chiesa, seguire le lezioni di catechismo, andare a Messa. E questo non deve venir meno solo perchè nei locali della chiesa o del centro pastorale fa un freddo glaciale. “Desideriamo pregare in chiesa. Magari voi potete aiutarci ed inviarci dei soldi per riscaldare la nostra chiesa”- ci scrive un bambino con fiducia. Aiuto alla Chiesa che Soffre desidera contribuire a tali lavori di isolamento termico con una donazione pari a 25.000 euro.   Aiutaci a donare ai bambini di Grigiskes, una chiesa “calda” in cui crescere con gioia!