Coronavirus nel mondo: costituiamo un fondo di emergenza per i cristiani più sofferenti

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Per far fronte alle conseguenze del coronavirus sono impegnati non soltanto i medici, ma anche migliaia di sacerdoti e suore. Ogni giorno portano aiuti materiali e conforto spirituale ai più poveri e agli oppressi, spesso soli e abbandonati. Aiuto alla Chiesa che soffre intende essere al loro fianco con questi progetti.

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2 iniziative in Africa Due Paesi caratterizzati dalla violenza e dall'oppressione dei cristiani. In particolare, in Burkina Faso, negli ultimi mesi l’estremismo islamico con sanguinosi attentati colpisce i cristiani nel nord del Paese.

  • Burkina Faso: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Dori
  • Repubblica Democratica del Congo: aiuti ai sacerdoti nella diocesi di Bukavu

3 iniziative in Asia Tre Paesi che vivono una situazione di grave povertà nella quale la Chiesa rappresenta la risposta anche ai bisogni materiali dei fedeli. In particolare in India, dove i religiosi e le religiose sono gli unici ad aiutare i Dalit, i più poveri tra i poveri.

  • India: aiuti alle suore nella diocesi di Hazaribag
  • Filippine: aiuti alle suore nella diocesi di San Jose
  • Myanmar: aiuti alle suore nella diocesi di Pekhon

3 iniziative in Medio Oriente Tre Paesi segnati dal terrorismo e dalla guerra che in Siria si combatte da nove anni, e dalle conseguenze delle atroci violenze con cui l’ISIS ha perseguitato i cristiani in Iraq e in Egitto.

  • Egitto: aiuti ai volontari di 25 parrocchie della diocesi di Alessandria d’Egitto
  • Siria: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Aleppo
  • Iraq: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Mosul 

2 iniziative in America Latina Due Paesi in cui ampie fasce della popolazione vivono al di sotto della soglia di povertà: Venezuela, a causa di un regime politico opprimente, e Haiti, per una cronica situazione di gravissimo sottosviluppo economico.

  • Venezuela: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Barquisimeto
  • Haiti: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Cap Haïtien

Grazie di cuore!

 

 

Myanmar. Un aratro per una parrocchia

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La Chiesa del Myanmar, così come l’intero Paese, ha sofferto molto in passato.   Tra il 1966 e il 1970 sono stati espulsi tutti i missionari cattolici, con lo scopo di eliminare dal Paese a maggioranza buddista qualsiasi “influenza straniera”. Ma incredibilmente anziché diminuire il numero dei cattolici è aumentato. E oggi i quasi 660mila fedeli della Chiesa cattolica, rappresentano l’1,3% della popolazione (oltre 50 milioni di abitanti).   I cattolici birmani sono molto devoti, in special modo nelle zone rurali. In molti vanno a Messa la mattina presto prima di andare a lavoro e si riuniscono tutte le sere per pregare il Rosario. Padre Joseph è il parroco di una comunità che vive in un’area poco accessibile dove non vi sono né strade asfaltate né una linea telefonica. Se non fosse per la Chiesa, i bambini non potrebbero neanche andare a scuola. La comunità gestisce un collegio in cui studiano 80 alunni, provenienti anche da villaggi molto lontani. Per i bambini la scuola rappresenta l’unica possibilità di un futuro migliore.   Per sostenere il centro e ridurre le spese della mensa, la parrocchia ha deciso di destinare sei ettari del suo terreno alla coltivazione di riso, mais e verdura. Le parrocchiane si sono offerte di lavorare la terra un giorno a settimana o almeno ogni due settimane. Ma è molto difficile e costoso noleggiare una coppia di buoi e un aratro.    Perciò il predecessore di padre Joseph ha chiesto ad Aiuto alla Chiesa che Soffre di aiutarlo a comprare un aratro.Sfortunatamente ha avuto un ictus prima di veder realizzato il suo sogno. Ma padre Joseph ha accolto con gioia il nostro aiuto. Eccolo nella foto che lavora i campi con il nuovo aratro! E vi ringrazia di cuore per aver sostenuto la sua comunità.         Ci sono tante altre parrocchie che hanno bisogno di un simile aiuto. Sostenetele! Fate un’offerta