Sosteniamo le "Sorelle di Maria Stella del Mattino" in Burkina Faso

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A Ouagadougou, capitale di uno dei Paesi più poveri al mondo, il Burkina Faso, sono presenti sette religiose della Congregazione delle “Sorelle di Maria Stella del Mattino”. Sono contemplative ma non vivono in clausura. Coinvolgono nella preghiera i fedeli presenti nell’area. Giovani donne grazie a loro approfondiscono la fede e imparano lavori utili. Nonostante la loro frugalità e il loro continuo sforzo di sostentarsi con il lavoro delle proprie mani incontrano grandi difficoltà a sopravvivere. Aiuto alla Chiesa che Soffre sta raccogliendo per loro 5.000 euro. Vuoi aiutarci ad aiutarle? Dona ora e grazie di cuore!  

Sosteniamo un centro per mamme in attesa

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In Burkina Faso le donne occupano l’ultimo posto della scala sociale. Il tasso di analfabetismo femminile è altissimo e solo il 14% delle burkinabé sa leggere e scrivere. Inoltre negli ultimi anni, con il pericoloso cambiamento dei costumi, è drammaticamente aumentato il numero delle ragazze madri.   In molti casi il padre del bambino rifiuta di assumersi le proprie responsabilità, mentre le famiglie d’origine spesso allontanano la giovane in attesa con il pretesto che, secondo una tradizione locale, partorire nella casa dei propri genitori non sia di buon auspicio. Nel tentativo di abortire alcune ragazze arrivano perfino a mettere a rischio la propria vita, mentre altre abbandonano i propri figli appena nati. Chi invece sceglie di tenere il proprio bambino rischia di finire nel giro della prostituzione. In questo modo molte donne contraggono l’HIV oppure rimangono nuovamente incinte.   Per porre fine al dramma di tante ragazze, la Chiesa Cattolica ha creato a Dedougou un centro dove le giovani in attesa e le madri sole ricevono un aiuto materiale e pastorale.     Elodie è una delle giovani mamme alle quali è stata offerta la possibilità di una nuova vita. Quando aveva appena diciassette anni è stata data in sposa ad un uomo molto più grande di lei che aveva già altre mogli. Lei non poteva far altro che accettare, altrimenti sarebbe stata ripudiata dalla sua famiglia di fede islamica. Dopo due mesi terribili la giovane è riuscita a fuggire nella capitale Ouagadougou, dove però non conosceva nessuno. Fortunatamente ha pensato di chiedere aiuto a delle religiose, le quali si sono immediatamente prese cura di lei. Dal momento che Elodie era incinta, le suore hanno pensato di metterla in contatto con il centro Carmen Kisito di Dedougou.  “Provavo un profondo odio per la mia famiglia e per l’uomo che ero stata costretta a sposare – racconta la ragazza – e rifiutavo anche mia figlia, Djami, perché la ritenevo responsabile della mia disgrazia. Man mano che conoscevo Gesù, però, mi sono resa conto che dovevo perdonare. Se Dio poteva perdonare i miei peccati, io dovevo fare altrettanto con chi mi aveva fatto del male. Non volevo che l’odio e la vendetta avessero un posto nella mia vita”. Dopo il suo battesimo, Elodie si è riconciliata con sua famiglia. Non ha mai rivisto l’uomo che dovette sposare per forza, ma ha perdonato anche lui.   Oggi Elodie è indipendente: ha trovato un lavoro come parrucchiera che le permette di mantenere sua figlia.       Come lei tante giovani madri hanno bisogno di un sostegno. Ed è pensando a loro che Aiuto alla Chiesa che Soffre ha deciso di finanziare il prezioso lavoro del centro Carmen Kisito con un contributo di 20.000 euro.     Aiutate anche voi queste giovani mamme in difficoltà!  Fate un’offerta!   Codice 125-00-59