Coronavirus nel mondo: costituiamo un fondo di emergenza per i cristiani più sofferenti

Immagine di Coronavirus nel mondo: costituiamo un fondo di emergenza per i cristiani più sofferenti

Per far fronte alle conseguenze del coronavirus sono impegnati non soltanto i medici, ma anche migliaia di sacerdoti e suore. Ogni giorno portano aiuti materiali e conforto spirituale ai più poveri e agli oppressi, spesso soli e abbandonati. Aiuto alla Chiesa che soffre intende essere al loro fianco con questi progetti.

***

2 iniziative in Africa Due Paesi caratterizzati dalla violenza e dall'oppressione dei cristiani. In particolare, in Burkina Faso, negli ultimi mesi l’estremismo islamico con sanguinosi attentati colpisce i cristiani nel nord del Paese.

  • Burkina Faso: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Dori
  • Repubblica Democratica del Congo: aiuti ai sacerdoti nella diocesi di Bukavu

3 iniziative in Asia Tre Paesi che vivono una situazione di grave povertà nella quale la Chiesa rappresenta la risposta anche ai bisogni materiali dei fedeli. In particolare in India, dove i religiosi e le religiose sono gli unici ad aiutare i Dalit, i più poveri tra i poveri.

  • India: aiuti alle suore nella diocesi di Hazaribag
  • Filippine: aiuti alle suore nella diocesi di San Jose
  • Myanmar: aiuti alle suore nella diocesi di Pekhon

3 iniziative in Medio Oriente Tre Paesi segnati dal terrorismo e dalla guerra che in Siria si combatte da nove anni, e dalle conseguenze delle atroci violenze con cui l’ISIS ha perseguitato i cristiani in Iraq e in Egitto.

  • Egitto: aiuti ai volontari di 25 parrocchie della diocesi di Alessandria d’Egitto
  • Siria: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Aleppo
  • Iraq: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Mosul 

2 iniziative in America Latina Due Paesi in cui ampie fasce della popolazione vivono al di sotto della soglia di povertà: Venezuela, a causa di un regime politico opprimente, e Haiti, per una cronica situazione di gravissimo sottosviluppo economico.

  • Venezuela: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Barquisimeto
  • Haiti: aiuti ai sacerdoti e alle suore nella diocesi di Cap Haïtien

Grazie di cuore!

 

 

Ricostruiamo quattro cappelle distrutte dal tifone

Immagine di Ricostruiamo quattro cappelle distrutte dal tifone

Nel 2013 un grave terremoto ed un terribile ciclone hanno distrutto vaste aree delle Filippine e causato la morte di migliaia di persone. Molte delle chiese e delle proprietà ecclesiastiche sono state rase al suolo, come il campanile della Basilica Minore del Santo Niño a Cebu, completamente sradicato dalla furia del tornado. In questa chiesa è custodita la statua del Bambino Gesù, portata dagli spagnoli nel 1521 e sin da allora venerata in tutto l’arcipelago.

Nel 2021 la Chiesa filippina festeggerà il cinquecentesimo anniversario. Ma è impossibile oggi pensare alle celebrazioni: l’unica priorità è di riuscire a far fronte alle gravissime difficoltà.

Anche se non tutte hanno ricevuto attenzione da parte dei media internazionali, negli  ultimi anni sono numerose le calamità naturali che hanno colpito il paese. Nel dicembre 2012 il tifone Bopha ha ucciso oltre mille persone e distrutto più di 10mila case. La maggior parte dei raccolti è andata persa e molti alberi sradicati dal tornado hanno bloccato le strade per lunghi periodi. La diocesi di Mati è stata tra le più affette dal ciclone: quattro parrocchie sono state demolite e tre piccoli villaggi spazzati via. Da allora la piccola diocesi fondata nel 1984 ha celebrato le varie funzioni in alcune tende.

Nonostante le gravi difficoltà, i 41 sacerdoti diocesani continuano a servire i circa 400mila fedeli, suddivisi in 19 parrocchie e circa 1200 piccole comunità. E i 1189 catechisti volontari continuano ad insegnare nelle 227 scuole elementari della regione.

  Il loro coraggio deve essere alimentato con il nostro sostegno. Abbiamo promesso 35.000 euro per la ricostruzione di quattro cappelle a Cateel, Baganga; Kinablangan e Lambajon. Aiutate anche voi questa Chiesa così vitale a riemergere dalle difficoltà. Fate un’offerta!

Filippine. Un tetto per una cappella

Immagine di Filippine. Un tetto per una cappella
Da tre anni il padre Norbert Koima, dell’ordine dei Missionari del Verbo Divino, lavora tra gli indigeni della tribù dei mangyan, che vivono nella foresta. Questi indigeni si rifugiarono  nella foresta perché i coloni gli tolsero le terre che abitavano da tempi immemorabili. La vita è per loro una lotta continua.   Il religioso racconta: “La Chiesa assolve un importante ruolo nella vita di queste persone innocenti e amanti della pace e li aiuta a recuperare una parte delle terre dei loro antenati. Inoltre, la Chiesa porta l’educazione e la sanità in luoghi remoti nei quali il Governo non è presente. La Chiesa è testimone del dolore e della lotta di questa gente e continuerà il suo lavoro affinché presto regni la pace nel cuore di questi indigeni e affinché presto intonino con il cuore allegro canzoni di ringraziamento al Padre Celeste per i miracoli che opera”. Attraversare fiumi, scalare montagne sopportare il sole e la pioggia, …. Tutto questo fa parte della vita quotidiana del missionario che accorre dove si trovano i suoi fedeli. In molti posti celebra la Santa Messa alle intemperie, all’ombra di un albero o in una scuola.   Ci sono cappelle in tre luoghi, ma sono molto mal ridotte, perché le termiti distruggono il legno e il bambù e anche a causa delle tempeste; il tetto di una delle tre cappelle, nel 2011, volò via a causa di un uragano.   “Benché la cappella sia sul punto di crollare, la fede è viva”, ci assicura il sacerdote, che si è ripromesso di ristrutturare poco a poco le cappelle. Gli stessi fedeli hanno iniziato i lavori: hanno tolto le parti che minacciavano di cadere, hanno abbattuto gli alberi e tagliato le liane. Tuttavia, senza l’aiuto dall’esterno, non ci riusciranno.     Per questa ragione, il padre Norbert ci ha chiesto aiuto affinché almeno la più grande delle cappelle abbia un tetto nuovo che non possa essere attaccato ancora dalle termiti e dalle condizioni climatiche. Aiuto alla Chiesa che Soffre ha promesso di destinare 3.000 euro per il materiale di costruzione necessario.