VENEZUELA. Sostegno all’iniziativa “Un milione di bambini pregano il Rosario”

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Questa incredibile scena si ripete in innumerevoli luoghi del mondo. Al tempo stesso, anche i bambini della scuola materna interrompono i loro giochi. Quelli che sono ancora troppo piccoli per la preghiera del Rosario, dipingono, portano fiori alla Vergine o cantano una canzone.   L’iniziativa “Un milione di bambini pregano il Rosario” sorse sette anni fa in Venezuela e, dal 2005, si è estesa in tutto il mondo. I promotori si rifanno ad alcune parole  di San Padre Pio, che dice così: “Quando un milione di bambini reciterà il Rosario, il mondo cambierà”.   L’iniziativa fu ispirata anche dal Papa Giovanni Paolo II, che disse: “Oggi confido nell’efficacia di questa preghiera come fonte di pace nel mondo e nelle famiglie”.   Il Venezuela, dove naque l’iniziativa, ha particolarmente bisogno di questa preghiera. Si tratta di un paese con un Governo socialista che pone molte difficoltà e impedimenti alla Chiesa. Malgrado l’85% della popolazione sia cattolica, la Chiesa, quì, lavora in condizioni difficili.   In Venezuela si può parlare, usando le parole di un Vescovo, di una “Chiesa perfidamente minacciata”. Oltre alle rappresaglie politiche, sono frequenti le profanazioni di immagini nelle chiese cattoliche. Particolarmente importante è rinforzare la fede dei bambini, affinché essi lottino per il bene e la verità, per la pace e l’unità.   L’iniziativa “Un milione di bambini pregano il Rosario” è molto semplice; i bambini pregano dove si trovano: nelle aule, negli asili, nella chiesa parrocchiale o in ospedale. In questo modo non sono necessari gli spostamenti. Ma quello di cui c’è bisogno, è del materiale per farla conoscere: cartellini, opuscoli, libretti.   Affinché il prossimo anno si uniscano ancora più bambini venezuelani a questo gesto, Aiuto alla Chiesa che Soffre contribuisce con 4.500 euro.