Una cappella nel cuore della boscaglia malgascia

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La parrocchia di Antsohihy si trova nel Madagascar nord-orientale nel cuore della brousse, la boscaglia malgascia. Nei villaggi della zona, fatti di piccole capanne con il tetto in foglie di palma, non vi è praticamente nulla: né elettricità, né telefono, né un sistema fognario. Solo la Chiesa riesce a portare luce in queste remotissime comunità, costruendo scuole e dispensari di cui non beneficiano solo i cattolici, ma tutta la popolazione. Nel Nord dell’isola la percentuale dei cattolici è minima - tra il 2 e il 15% - e gli abitanti appartengono perlopiù a religioni tradizionali. Ma nonostante ciò sacerdoti, religiosi e religiose visitano frequentemente le pur piccole comunità di fedeli, camminando anche per 2 o 3 giorni e percorrendo fino a 100 chilometri a piedi. Le strade in Madagascar sono pochissime e in condizioni terribili e spesso non vi è altro modo per raggiungere i villaggi. Data la vastità del territorio e le difficoltà logistiche, ogni parrocchia ha diverse stazioni missionarie – quella di Antsohihy ne ha 26 - dove la messa viene celebrata in piccole cappelle di paglia, nel migliore dei casi, oppure in abitazioni o scuole.   Purtroppo il numero di sacerdoti non è sufficiente per tutte le stazioni e ognuna è affidata ad un catechista che si prende cura della comunità e si occupa della preparazione ai sacramenti.   Anche Andrafia, piccolo villaggio di appena 1.400 abitanti, è affidato ad un catechista e riceve la visita di un sacerdote due volte al mese. Prima la messa si celebrava nella capanna di una famiglia ma finalmente ora, grazie ai 42.000 euro che ci avete generosamente donato, è stato possibile costruire una cappella. La modesta costruzione ha anche un piccolo alloggio in cui il sacerdote, dopo tanti chilometri percorsi a piedi, può riposare. Fino ad ora era costretto a chiedere ospitalità alle famiglie del luogo. Padre Jean Bosco, economo della Diocesi d’Ambanja, ringrazia tutti i benefattori che hanno contribuito alla costruzione della chiesetta, tanto desiderata dai fedeli: “Ora la comunità può finalmente riunirsi intorno alla tavola del Signore per pregare, cantare, ascoltare la Parola di Dio e ricevere l’Eucaristia. Grazie a tutti i benefattori di ACS, sempre presenti nelle nostre preghiere”.     Per saperne di più sulle difficili condizioni della popolazione e sulla straordinaria opera della Chiesa in Madagascar, leggete la nostra intervista al vescovo di Ambanja, monsignor Rosario Vella.   C’è ancora tanto da fare. Aiutateci! Fate un’offerta!