Regaliamo 30.000 libretti del Rosario in urdu

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Emarginati, oppressi, vittime di violenti attacchi. È davvero alto il prezzo che i cristiani pachistani sono costretti a pagare a causa della loro fede in Cristo. E se i cristiani in Pakistan rappresentano una piccola minoranza, i cattolici sono appena un milione e 200mila a fronte di quasi 180 milioni di musulmani. Ma la loro fede è salda e forte come la loro devozione per la Vergine Maria. Quasi tutte le chiese hanno una cappella o una grotta dedicata a Maria, in cui molti i fedeli si raccolgono in preghiera dopo la messa. Persino alcuni musulmani venerano la Vergine.   Sebbene in Pakistan le donne siano spesso oppresse e godano di poca considerazione, all’interno delle mura domestiche la figura femminile svolge un ruolo molto importante. Vi è perfino un detto che recita: “Il paradiso si trova ai piedi della madre”.   “Maria, in quanto madre, è amorevole e si prende cura di noi – spiega padre Emmanuel Parvez, parroco di Pansara, a pochi chilometri da Faisalabad – Tutti si rivolgono a lei, specialmente chi è malato o soffre per altri motivi. Tante donne che non riescono ad avere figli pregano la Madonna perché doni loro la gioia di essere madri, mentre altri fedeli portano con sé i propri figli piccoli e chiedono alla Vergine: ‘Prenditi cura di mio figlio, come hai fatto con Gesù Bambino’”.   Nell’Anno della Fede, la Conferenza Episcopale Pachistana desidera che sempre più fedeli recitino il Rosario. I vescovi si sono rivolti ad Aiuto alla Chiesa che Soffre chiedendo un contributo per la pubblicazione di 30.000 libretti illustrati del Rosario in urdu, la lingua nazionale pachistana. Abbiamo promesso 8.600 euro. Aiutateci a rafforzare la fede di questa comunità così duramente perseguitata. Fate un’offerta!     E se volete conoscere meglio le difficili condizioni in cui vivono i cristiani pachistani leggete il nostro libro-testimonianza «Pakistan-Nel segno della Croce» e guardate il nostro documentario «Pakistan: dove essere cristiani è un crimine».