BANGLADESH: DOPO LA STRAGE COSTRUIAMO UNA CHIESA PENSANDO A SIMONA

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Era una serata di luglio come tante, e a Dacca improvvisamente irrompe il terrore.

È l'effetto di una folle ideologia politico-religiosa.

Aiuto alla Chiesa che Soffre reagisce come sempre con la preghiera

e aiutando le minoranze attaccate dal terrorismo

I familiari di Simona Monti, una delle nove vittime italiane, hanno voluto dare l'esempio. Hanno detto: «Non fiori, ma fondi per sostenere i cristiani perseguitati». Pensando a Simona hanno dunque donato per costruire una chiesa ad Harintana, in Bangladesh. In questa località, distante circa 150 chilometri da Dacca, potrà finalmente essere edificato un luogo di preghiera che sarà intitolato a San Michele Arcangelo, considerato dalla tradizione cristiana il più potente difensore del popolo di Dio.

«Simona è stata uccisa in odio alla fede e per questo abbiamo voluto ricordarla anche sostenendo i cristiani perseguitati», ha dichiarato ad ACS don Luca Monti, fratello della vittima.

«Abbiamo scelto questo progetto perché ci dà speranza sapere che la Chiesa di San Michele rappresenterà un incentivo per i cristiani del Bangladesh, affinché non abbiano paura e non si arrendano anche di fronte alla violenza. E poi lo abbiamo fatto per Simona, perché speriamo che la locale comunità abbia la bontà di pregare per la sua anima e per la nostra famiglia».

Il sacerdote nota inoltre come al di là della grande sofferenza, la famiglia Monti tragga forza dalla consapevolezza che Simona sia stata uccisa in ragione della sua fede. «È stato molto toccante ascoltare mio padre dire: “Ho dato a Dio un figlio sacerdote ed una figlia martire”».

Aiuta la famiglia di Simona a completare la Chiesa!