Ampliamento del seminario maggiore di Dimapur

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Nello Stato indiano del Nagaland, al confine con il Myanmar, convivono sedici diverse etnie. Qu i la Chiesa Cattolica è presente dal 1948. I primi tempi, non era semplice abbracciare la fede cristiana: i fedeli erano multati, espulsi dai loro villaggi e perfino incarcerati. «Queste difficoltà hanno rafforzato la loro fede - racconta padre Solomon Vizo, rettore del seminario maggiore del Buon Pastore di Dimapur nella diocesi di Kohima – e oggi abbiamo sempre nuove vocazioni».   Attualmente sono 35 i sacerdoti e 150 le religiose appartenenti alle etnie locali. «Segno che le vocazioni sacerdotali e religiose sono profondamente radicate tra i tribali», spiega padre Solomon. Ma per portare avanti la sua missione, e per conoscere finalmente tempi di crescita e sviluppo, la Chiesa ha bisogno di sostegno materiale e spirituale, e di nuova forza lavoro. «La nostra diocesi si sforza di portare avanti lo spirito dei missionari che per primi annunciarono il Vangelo in questa parte del mondo».     Nel Nagaland vivono 60.000 cattolici, assistiti da 94 sacerdoti diocesani, 72 religiosi e 324 religiose. Le vocazioni sono molte ed il seminario maggiore di Dimapur - che accoglie studenti da varie diocesi dell’India nord orientale – ha molti più seminaristi dei seminari occidentali. Purtroppo però, la struttura può accoglierne solo 60 e il rettore è costretto a respingere molte domande d’iscrizione. Perciò ha chiesto ad Aiuto alla Chiesa che Soffre di contribuire all’ampliamento del seminario. «Così potremo accogliere altri 20 seminaristi!». Abbiamo promesso 20.000 euro. Aiutateci. Fate un’offerta!   Per saperne di più sui cristiani indiani, guardate il documentario ACS, “India: cristiani senza giustizia”