Aiutiamo i Cristiani in Siria e Venezuela

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I numeri del dramma Il Paese soffre una delle dieci più gravi inflazioni della storia. Il salario minimo è il più basso del mondo e lo stipendio mensile medio è sufficiente per comprare a malapena 12 uova. 110.000 bambini sotto i 5 anni versano in stato di denutrizione acuta, 300.000 vivono in condizioni di povertà estrema.Grazie a VoiNel 2019 abbiamo già aiutato questi nostri fratelli cattolici con 65 iniziative. Avete sostenuto i fedeli nelle loro necessità quotidiane con progetti umanitari, i sacerdoti, attraverso le Sante Messe, e le suore bisognose anch'esse di aiuto per il sostentamento. Quanto destinato ai religiosi e alle religiose aiuta anche la gente, perché viene condiviso con i più poveri attraverso la speciale iniziativa delle “Pentole Solidali” che in questo Natale vi chiediamo di sostenere. Non abbiamo dimenticato la vita di Fede, come dimostrano le iniziative legate alla cura pastorale dei fedeli.I numeri del dramma La comunità cristiana rimasta nel Paese lotta per sopravvivere. I nostri fratelli nella fede sono scesi dal 10% al 3% circa della popolazione. Quanto ai bambini, circa 2,8 milioni sono sfollati interni, quasi 1 milione orfani di guerra, quasi 600.000 rifugiati in aree difficilmente raggiungibili. Oltre 1.000 di loro sono stati uccisi nel corso del 2018.Grazie a VoiNel nel 2019 abbiamo aiutato i Cristiani con 83 iniziative. L’aiuto umanitario con viveri, compreso il latte per i bambini e i neonati, e il sostegno alla ricostruzione delle case sono state le priorità, ma essendo la presenza cristiana fortemente a rischio, numerose iniziative sono state dedicate anche alla cura pastorale dei fedeli. Con lo stesso obiettivo sono state finanziate le prime ricostruzioni di chiese che hanno subito gravi danni per la guerra e che si trovano in zone oggi pacificate. La maggior parte degli aiuti sono andati a Damasco, Aleppo e Homs, città nelle quali è alta la presenza cristiana, ma tanti ne sono stati donati anche per l’assistenza ai profughi siriani rifugiati in Libano.