Oltre 1,3 milioni di aiuti per la Siria

A un anno dal terribile terremoto che ha colpito la Siria e la Turchia, il responsabile dei progetti di ACS in Siria, Xavier Stephen Bisits, ha riassunto l'impatto del disastro naturale: «Il 6 febbraio 2023 ha segnato un punto di svolta nella vita della maggior parte delle famiglie della Siria settentrionale. . Non dimenticherò mai le scene vissute nei giorni e nelle settimane successivi al terremoto. Detto questo, la vita sta gradualmente tornando alla normalità. Con l'aiuto di Dio, ACS è stata in grado di valutare e riparare gran parte delle infrastrutture comunitarie appartenenti alla Chiesa. Abbiamo portato a termine progetti di consolidamento e riparazione non solo di scuole e asili nido, ma anche di parrocchie e centri giovanili. La vita pastorale e sociale della Chiesa è lentamente tornata regolare. Il nostro programma per rafforzare le case, in modo che le persone possano tornare in sicurezza, continua».

ACS subito dopo il terremoto ha valutato i bisogni di tutte le 14 diocesi colpite e ha ideato un programma composto da 28 progetti con fondi per oltre 1,3 milioni di euro. «Detto questo, la vita non è normale. La Siria settentrionale ha una delle popolazioni civili più vulnerabili del mondo, oltre il 90% della quale vive in povertà. Ci impegniamo a fornire sostegno a lungo termine ai gruppi vulnerabili, compresi incontri per affrontare il trauma, assistenza medica e aiuti per il sistema educativo cattolico. Purtroppo l’emigrazione negli ultimi 12 mesi, soprattutto ad Aleppo, ha subito una drammatica accelerazione, con molte famiglie in partenza per il Canada. Questa è la realtà. Come fondazione pontificia, però, siamo determinati a garantire che chi vuole restare nella propria terra abbia gli strumenti per farlo», ha concluso Bisits.