Terremoto Siria - Turchia: contribuisci al fondo di emergenza di ACS

Una donna abbraccia un apersona piangendo davanti alle case distrutte

Cari amici,

morte e disperazione hanno nuovamente colpito, assieme alla Turchia, le nostre amate comunità cristia­ne della Siria. Il terremoto ha fatto crollare non solo innumerevoli abitazioni, infrastrutture e chiese, ma anche le speranze degli abitanti di Aleppo e di altre località nel Nord del Paese, i quali stavano tentando di tornare a una seppur precaria normalità dopo la decennale guerra e la ferocia del terrorismo islamico.

Anche in questa ennesima tragedia la grande famiglia di Aiuto alla Chiesa che Soffre non fa mancare il suo aiuto e grazie ai benefattori possiamo soccorrere e confortare questi fratelli chiamati a una nuova Via Crucis.

Rimaniamo costantemente in contatto con i sacerdoti e le consacrate sul posto per rispondere alle necessità che crescono di ora in ora. Questi religiosi ci forniscono informazioni aggiornate e garantite riguardo le priorità cui far fronte e, come sempre, ci assicurano l’utilizzo tempestivo degli aiuti che ACS sta garantendo.

Tra le prime testimonianze c'è quella di padre Bahkat Elia Karakach, parroco ad Aleppo e coordinatore degli aiuti di ACS che – con voce provata, ma con la calma di chi è sopravvissuto a una guerra infinita – ha raccontato al giornale La Stampa: «Due scosse fortissime, un inferno, mai sentito nulla del genere. Gente che scappava al buio sotto la pioggia e con il freddo terribile di questi giorni. (..) Ogni giorno facciamo la mensa per i poveri con 1.200 coperti. Oggi le cucine raddoppieremo i pasti offerti. Cerchiamo di soccorrere tutti quelli che si rifugiano da noi nel panico».  

I bisogni sono incalcolabili. Ogni offerta, piccola o grande che sia, è preziosissima. Ci affidiamo alle Vostre preghiere e alla Vostra generosità

 

Alessandro Monteduro
Direttore di ACS Italia